di Daniele Fazio – I lavoratori dei servizi mensa offerti dalla Siarc a scuole e ospedali calabresi pagano il prezzo dei debiti aziendali e della burocrazia. Fiaccati da mesi di incertezze stanno continuando a operare, ma non vengono retribuiti. Oggi dopo le diverse proteste che hanno portato alcuni di loro a contestare la gestione della vertenza anche salendo sul tetto dell’Ospedale di Rossano (LEGGI QUI), hanno inteso manifestare il proprio malcontento davanti la sede della Siarc a Catanzaro.
Siarc dimentica di inviare le buste paga
Siarc dimentica di inviare le buste paga
“Abbiamo diversi buoni motivi per essere arrabbiati, – afferma Graziano Bruno rappresentante Sgb Calabria – stiamo ancora aspettando gli stipendi di febbraio e marzo. In passato abbiamo firmato accordi in Prefettura a Cosenza dove l’azienda si era assunta l’onere di fare intervenire l’Asp per il pagamento delle mensilità. La Siarc avrebbe dovuto girare all’Asp di Cosenza le buste paga dei mesi maturati. Dicembre e tredicesima ci sono stati saldati dall’Asp, la mensilità di gennaio dall’azienda, mentre per febbraio e marzo è sorto un problema. La Siarc non ha inviato all’ufficio di Ragioneria dell’Asp di Cosenza le nostre buste paga quindi non possono procedere al pagamento. Quindi siamo qui per chiedere all’azienda di procedere con l’inoltro dei documenti necessari affinché i dipendenti possano essere retribuiti. Veniamo da Corigliano – Rossano e pretendiamo che quanto concordato in Prefettura venga rispettato”.
Sbattuti fuori dall’amministrazione, interviene la polizia
“Siamo qui per ottenere quanto ci spetta, – Urso Orazio Rsa – non possiamo lavorare senza essere pagati per mesi solo perché la Siarc non rispetta gli accordi e non invia le nostre buste paga all’Asp. E’ assurdo. Loro sono in fase di concordato preventivo, non sappiamo come intendano procedere. Volevamo risposte dall’amministrazione, ma ci hanno sbattuti fuori, così abbiamo chiesto l’intervento della polizia per aiutarci a definire questa incresciosa situazione. Abbiamo famiglie da mantenere, non possono farci lavorare e poi ignorarci”. Tra i lavoratori in protesta a Catanzaro anche il rappresentante sicurezza sindacale Giuseppe Sapia che da mesi si batte per i diritti dei suoi colleghi.