Ad ormai poche settimane dall’inizio dei Mondiali in Qatar, le dichiarazioni di Khalid Salman, ambasciatore della manifestazione, scatenano le polemiche. “Essere gay – ha dichiarato il sessantenne – è haram ed è una malattia mentale. Molte cose entreranno nel Paese, parliamo di gay. Tutti accetteranno che vengano qui ma dovranno accettare le nostre regole”. Queste le parole dell’ambasciatore dei Mondiali in Qatar riferite nel corso di un’intervista alla televisione tedesca Zdf che ha curato il reportage Geheimsache Qatar. Il documentario andrà in onda questa sera alle ore 20:15, nell’ambito di un report sul “Qatar segreto”. L’ex calciatore ha descritto l’essere gay come haram, ovvero peccato. L’intervista è stata successivamente interrotta dal portavoce del Comitato organizzatore dei Mondiali. L’omosessualità in Qatar è severamente vietata e può essere punita con sette anni di reclusione. Tantissime le polemiche scatenatesi sui social, nei salotti di calcio ed in quelli politici a pochi giorni dai campionati del mondo più discussi di sempre.