“Abbiamo trovato un accordo che salvaguardi i lavoratori ed al contempo fornisca linee guida a quegli enti territoriali che fruiscono del loro prezioso contributo nell’erogazione dei servizi ai cittadini”. Il vicepresidente con delega al Lavoro, Giusi Princi, presenta così il risultato raggiunto a margine dell’incontro tenutosi presso la Cittadella regionale con le Organizzazioni sindacali per la condivisione e sottoscrizione dell’Accordo Quadro in tema di trattamento economico del personale ex Lsu/Lpu stabilizzato in Regione Calabria. “Al fine di ripartire il fondo regionale storicizzato in maniera equa tra ex Lsu e Lpu stabilizzati secondo le procedure della legge n. 147/2013 e successive modifiche e integrazioni – spiega Giusi Princi – con le sigle tutte abbiamo convenuto di modificare il precedente riparto stabilito con DDG 13412/2018 e di assegnare ai singoli LSU-LPU stabilizzati nei vari Enti del territorio calabrese, quale contributo pro capite, l’importo complessivo di 18.000 euro, quindi con un incremento significativo rispetto al precedente contributo pari a 13.096 euro.
Incremento dell’orario lavorativo
Incremento dell’orario lavorativo
La quota pro capite stabilita tramite l’accordo quadro è finanziata per 8.703 euro quale quota Regionale e per 9.296 euro quale quota ministeriale. L’accordo è mirato all’incremento dell’orario lavorativo già osservato da ogni singolo lavoratore fino al tetto massimo previsto dalle vigenti disposizioni di legge, a maggiore tutela dei lavoratori e beneficio dell’Ente a cui sono assegnati. “I contributi oggetto dell’accordo quadro, sia nella quota nazionale che regionale – precisa il vicepresidente della Calabria – vengono trasferiti in relazione all’assunzione del singolo lavoratore, pertanto seguiranno la vita lavorativa dello stesso, anche in caso di trasferimento da un Ente all’altro. Ovviamente, le risorse oggetto dell’Accordo Quadro trasferite agli enti utilizzatori dovranno essere opportunamente rendicontate alla Regione Calabria per l’intera somma del contributo annuo”. Sottoscritto da Giusi Princi in quanto titolare della delega al Lavoro, dal Direttore Generale del Dipartimento Lavoro e Welfare Roberto Cosentino e dai Sindacati, questo protocollo apre la via ad una manifestazione d’interesse a cui presto saranno chiamati ad aderire tutti gli enti del territorio calabrese beneficiari delle somme contributive. “Continuiamo nel solco tracciato sin dai primi giorni di insediamento della Giunta Occhiuto – conclude Princi – condivisione con le parti sindacali, tutela dei livelli occupazionali, trasparenza amministrativa, e uniformità delle procedure finanziarie nelle azioni per cui è previsto il finanziamento regionale”.
La Cisal: finalmente retribuzioni dignitose
“L’equiparazione salariale degli ex lpu ed lsu calabresi è un salto in avanti di civiltà e dignità in una delicata e travagliata vicenda durata venti anni”. Lo riferisce in una nota il componente della segreteria regionale della Cisal, Gianluca Persico per il quale “l’accordo siglato nell’incontro con la Vicepresidente della Giunta Regionale Giusi Princi, il DG del Dipartimento lavoro Roberto Cosentino, e le altre organizzazioni sindacali, è un traguardo importante che permetterà di migliorare le condizioni lavorative di questo bacino di lavoratori ai quali viene riconosciuta una quota di 18000 euro, tra risorse nazionali e regionali, per la copertura dell’aumento delle ore e, conseguentemente, delle retribuzioni. Un accordo – continua Persico – nato grazie alla totale e assoluta sinergia registrata tra le forze politiche e le organizzazioni sindacali che, auspichiamo, possa replicarsi e diventare consuetudine per arrivare ad approvare la modifica della Legge Regionale 42/2021 recentemente impugnata dal Consiglio dei Ministri che ha visto svanire le speranze dei lavoratori della Legge 15; per giungere alla contrattualizzazione dei lavoratori della Legge 12, unici precari non ancora contrattualizzati nonostante la quasi totalità dell’iter amministrativo portato avanti nella scorsa legislatura; per affrontare definitivamente la delicata vicenda legata all’azienda ‘Calabria lavoro’ dove esistono dipendenti precari professionalizzati utilizzati per raggiungere gli obiettivi ma privi di un corretto inquadramento sia dal punto di vista contributivo che contrattuale. Solo con una visione d’insieme delle partite ancora aperte – conclude il sindacalista Cisal – si possono raggiungere traguardi importanti”.