Ha il divieto di dimora a Riace l’ex sindaco Mimmo Lucano e non può in pratica vedere il padre Giuseppe, 93 anni, malato di leucemia.
Migliaia le firme raccolte sul web a sostegno di Lucano, ma alla pratica nulla si muove.
Migliaia le firme raccolte sul web a sostegno di Lucano, ma alla pratica nulla si muove.
Neppure dopo l’intervento del Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma che si è detto preoccupato di questa distorsione.
A nulla è fin qui servita la solidarietà nei suoi confronti e le 30mila firme in calce all’appello lanciato dalla piattaforma Change.org.
Lucano ha rilasciato alcune dichiarazioni al Manifesto sul tema.
“Io non ho mai chiesto, ne mai chiederò, alcuna deroga al divieto di dimora – ha detto Lucano. Non utilizzo strumentalmente il sentimento della pietà. Considero profondamente ingiusta la misura specie alla luce di ciò che sui fatti di reato che mi vengono addebitati ha scritto la Cassazione. Per il resto vado avanti a testa alta. Ho visto mio padre all’ospedale di Catanzaro, dove era ricoverato, e poi in quello di Locri. Quando l’hanno dimesso ci siamo guardati negli occhi, ci siamo abbracciati e abbiamo capito che forse sarebbe potuta essere l’ultima volta che ci vedevamo. E sia chiaro, io non andrò a Riace neanche nella malaugurata ipotesi dei suoi funerali. Io reclamo giustizia non commiserazione.