di Bruno Mirante – La proposta di delibera del bilancio di previsione 2021-2023 che arriverà al vaglio del Consiglio comunale di Catanzaro nella seduta del 7 maggio dovrebbe rappresentare l’ultimo documento finanziario previsionale dell’era Abramo. Il primo, firmato dal super dirigente Antonino Ferraiolo che ha assunto, ad interim, anche la guida del settore Risorse finanziarie dopo il pensionamento di Lino Costantino. Il documento redatto dagli uffici di Palazzo De Nobili raffigura l’ormai classica immagine di un bilancio “ingessato”, in cui il “pareggio” è stato raggiunto per il rotto della cuffia e che segna quota zero alle voce di autorizzazione delle spese che i singoli assessorati potranno sostenere. Un particolare, quest’ultimo che si ripropone puntualmente, salvo poi l’approvazione di una variazione in grado di dare respiro progettuale ai singoli settori dell’amministrazione.
Il parere dei revisori dei conti
Il parere dei revisori dei conti
Di recente nomina anche il collegio dei revisori dei conti, presieduto da Franco Lacava, che ha espresso parere favorevole al documento finanziario pur segnalando una serie di potenziali criticità che potrebbero far traballare quello che dalla macchina propagandistica del sindaco Abramo viene definito il “Modello Catanzaro” in riferimento proprio alla sbandierata oculata gestione delle casse comunali. Alla voce “osservazioni e suggerimenti” del parere dei revisori, in riferimento alle previsioni di parte corrente si legge che “le previsioni di entrata e spesa corrente sono complessivamente attendibili e congrue, nonché rispettose dei vincoli di finanza pubblica”. Tuttavia, rilevano i revisori, “dette previsioni, devono essere attentamente monitorate in corso d’anno, adottando immediato provvedimento di riequilibrio nel caso si rivelassero eccedenti o insufficienti per mantenere l’equilibrio economico complessivo. In particolare i revisori ribadiscono la necessità di “verificare le entrate da recupero evasione tributaria ed i proventi delle sanzioni per violazione al codice della strada, nonché la dinamica dei tributi propri (Imu, Tasi e Tari) e delle entrate extratributarie. In merito alle spese, oltre al rispetto dei vincoli in materia di spesa del personale, i revisori raccomandano di perseguire l’obiettivo del contenimento delle spese per l’acquisto di beni e servizi e del rispetto delle norme sulla puntualità dei pagamenti. Quanto ai fondi per spese potenziali, infine, il collegio “ritiene essenziale l’attività di analisi e monitoraggio delle passività probabili e dei debiti fuori bilancio, sia al fine di ridurre l’entità del fenomeno, sia al fine di preservare gli equilibri di bilancio con tempestive e congrue integrazioni del fondo per il contenzioso“. Ed è proprio l’ombra dei debiti fuori bilancio, ad agitarsi sul Palazzo De Nobili e in particolare sulla commissione Bilancio presieduta Giuliano Renda che in questi giorni sta analizzando una serie di sentenze passate in giudicato che hanno visto l’amministrazione soccombere e condannata a risarcimenti per milioni di euro.
L’emergenza Covid
Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria in atto e l’utilizzo dei fondi Covid concessi dal governo, i revisori rilevano che “sono stati garantiti gli equilibri in termini di competenza e cassa e l’ente ha posto in essere tutte le misure organizzative e gestionali per fare fronte all’emergenza”.