Si è svolto nella giornata di ieri alla Cittadella un incontro con la vicepresidente Giusi Princi e i dirigenti del Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali, al termine del quale come l’Usb ha firmato “l’accordo quadro in tema di trattamento economico del personale ex Lsu-Lpu“. Come evidenziato dal sindacato, si tratta di un “passaggio consequenziale al trasferimento delle risorse aggiuntive inviate dal Governo nazionale a seguito dell’equiparazione degli ex Lpu agli Lsu, risorse ottenute grazie alla manifestazione organizzata noi il 26 novembre, indetta a seguito di un primo stralcio di questa importante parificazione dalla legge di bilancio allora in via di approvazione”.
“Piccolo passo in avanti, ma non ci fermeremo”
“Piccolo passo in avanti, ma non ci fermeremo”
L’Usb parla di un “piccolo passo in avanti e, come più volte ribadito, non ci fermeremo fino a quando non raggiungeremo il tempo pieno per tutti i lavoratori, così come il riconoscimento dei contributi Inps maturati durante il periodo di lavoro prestato come Lsu e Lpu, al fine di ottenere per questi lavoratori una pensione dignitosa”.
Chiesta la convocazione di un tavolo con Anci Calabria
“Per questo abbiamo chiesto ancora una volta alla Regione la convocazione di un tavolo con l’Anci Calabria, perché riteniamo che anche i Comuni debbano fare la loro parte aggiungendo risorse proprie per il raggiungimento del full-time. In tutti questi anni, grazie a questa forza lavoro, molti comuni sono riusciti a garantire i servizi minimi dei propri enti senza pesare sui propri bilanci. Certo il blocco delle assunzioni ha rappresentato un grave ostacolo, ma non si può continuare a pensare che la dote dei 18 mila euro che porta ogni lavoratore debba servire a pagare anche i contributi”.
“Pronti a un’altra mobilitazione”
“Ci auguriamo che questo incontro possa avvenire quanto prima, altrimenti saremo costretti ancora una volta a mobilitarci insieme ai lavoratori. Come Usb – conclude il sindacato – non molleremo fin quando tutti i lavoratori non avranno un contratto dignitoso, come i colleghi con i quali in questi anni hanno lavorato spalla a spalla per garantire i servizi essenziali ai propri enti”.