(D.C.) – Lo attaccano duramente su più fronti e da tante parti, comprese quelle che gli dovrebbero essere amiche. Ma il prof Francesco Aiello, accademico dell’Unical designato per concorrere al governatorato calabrese per conto del Movimento Cinque Stelle, non pare lasciarsi irretire. Tutt’altro
Passa infatti al contrattacco, però non nel senso di scagliare dardi acuminati all’indirizzo dei suoi innumerevoli detrattori. No, nossignori. Perché il docente dell’Ateneo di Arcavacata preferisce invece provare ad argomentare con riflessioni – anzi ragionamenti concreti, per dirla con lui – sui ritardi e i mali della regione che vorrebbe amministrare, stigmatizzandoli sul profilo Facebook personale, ma non mancando subito dopo di provare a inquadrare possibili soluzioni seppur come ovvio a medio e lungo termine.
Passa infatti al contrattacco, però non nel senso di scagliare dardi acuminati all’indirizzo dei suoi innumerevoli detrattori. No, nossignori. Perché il docente dell’Ateneo di Arcavacata preferisce invece provare ad argomentare con riflessioni – anzi ragionamenti concreti, per dirla con lui – sui ritardi e i mali della regione che vorrebbe amministrare, stigmatizzandoli sul profilo Facebook personale, ma non mancando subito dopo di provare a inquadrare possibili soluzioni seppur come ovvio a medio e lungo termine.
Ecco comunque cos’ha scritto, affidandone la divulgazione delle sue idee ai social: “Ci sono responsabilità sul motivo per cui siamo in fondo a molte, troppe, classifiche? Il tasso di disoccupazione (21.6% nel 2017) è tre volte più elevato (7.6%) di quello dell’Ue. La percentuale di comuni coperti dal servizio di asili nido è pari al 17% a fronte di una media nazionale del 52.9%. Ogni 100 bambini di età compresa tra 0 e 2 anni, 1.8 sono in carico alle strutture (la media italiana è 12). Il Prodotto Interno Lordo per abitante è di 17.200 euro, a fronte di una media europea di 30mila. La spesa in Ricerca e Innovazione è lo 0.52% del Pil locale (in Piemonte il 2.1%, in Emilia Romagna l’1.9). Mi fermo qua”.
A chiudere però sintetizziamo, forse in maniera eccessiva, l’Aiello-pensiero: “Se le colpe sono degli uomini pubblici e rappresentanti istituzionali che hanno appunto dato luogo a tale sfascio, basterà presiedere la Regione in maniera oculata per invertire il trend”.