Torna in libertà l’avvocato Azzurra Pelaggi, 46 anni di Vibo Valentia, finita agli arresti domiciliari lo scorso 7 settembre nell’ambito dell’operazione Maestrale 2 con l’accusa di truffa aggravata dalle finalità mafiose. Il gip di Catanzaro Sara Marlini ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Massimiliano Carnovale ritenendo non più sussistenti le esigenze cautelari “tenuto conto della risalenza dei fatti contestati e delle dimissioni dell’indagata dalla carica di presidente dell’associazione onlus ‘Da Donna a Donna’ a far data dal mese di giungo 2023”. Per questo motivo il giudice ha revocato i domiciliari non applicando alcuna misura cautelare nei confronti dell’avvocato Pelaggi che resta indagata a piede libero. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia alla quale è stata sottoposta nei giorni scorsi, Azzurra Pelaggi ha risposto alle domande del gip dichiarandosi estranea alle accuse. I suoi legali hanno presentato anche una documentazione allegata all’istanza. Nonostante il parere contrario della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, il giudice ha optato per la revoca dei domiciliari accogliendo le prospettazioni difensive.
Le accuse della Dda di Catanzaro
L’ipotesi accusatoria è truffa aggravata dalle finalità mafiose in concorso con Domenico Colloca, Clemente Mazzeo e Antonino La Bella. Secondo quanto si legge nel capo di imputazione, avrebbero prodotto “un numero allo stato imprecisato di fatture per operazioni inesistenti nei confronti dell’associazione onlus Donna a Donna e della società cooperativa Abigail alle quali era affidata, rispettivamente, l’accoglienza dei minori non accompagnati per i Comuni di Mileto, Joppolo e Filadelfia e lo Sprar del Comune di Mileto, inducendo in errore il Comune di Vibo, ente capofila e deputato ad autorizzare la liquidazione delle spese relative all’accoglienza migranti per tutta la provincia”. Per la Direzione distrettuale antimafia la sola associazione “Da donna a donna” della quale l’avvocato Pelaggi era la presidente avrebbe ricevuto, limitatamente al 2017 e al 2018, erogazioni per oltre un milione e mezzo di euro.