Maestrale, il Riesame di Catanzaro accoglie altri tre ricorsi: tornano in libertà i figli di un boss ergastolano

A vario titolo sono accusati di associazione mafiosa e ritenuti organici alle cosche di 'ndrangheta operanti a Mileto, nel Vibonese
Omicidio avvocato Francesco Pagliuso

Torna in libertà Fortunato Galati, 45 anni di Mileto, coinvolto nell’inchiesta antimafia Maestrale e figlio del boss ergastolano Salvatore. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Catanzaro accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Francesco Muzzopappa e Tommaso Zavaglia. I giudici catanzaresi hanno infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip che nei scorsi mesi aveva disposto il suo arresto. Per la Dda di Catanzaro sarebbe un “soggetto apicale” all’interno della “Locale” di Mileto inserito, in particolare, nella società maggiore come appartenente di spicco della ‘ndrina di Paravati. Oltre al principale capo d’accusa, quello di associazione mafiosa, il Tdl ha annullato quelli in materia di armi.

Annullamento totale dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per il fratello Domenico Galati, 39 anni, (difeso dall’avvocato Tommaso Zavaglia) che risponde di associazione mafiosa in qualità di partecipe alla ‘ndrina, detenzione di 21 fucili kalashnikov che sarebbero stati importati dall’estero, reato aggravato dalle finalità mafiose e dal aver agevolato la cosca. Tra i capi d’accusa anche l’acquisto da parte di Salvatore Ascone di cinque chili di sostanze stupefacenti.

Annullamento totale dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per il fratello Domenico Galati, 39 anni, (difeso dall’avvocato Tommaso Zavaglia) che risponde di associazione mafiosa in qualità di partecipe alla ‘ndrina, detenzione di 21 fucili kalashnikov che sarebbero stati importati dall’estero, reato aggravato dalle finalità mafiose e dal aver agevolato la cosca. Tra i capi d’accusa anche l’acquisto da parte di Salvatore Ascone di cinque chili di sostanze stupefacenti.

Lascia il carcere e torna in libertà Fortunato Mesiano, 49 anni, di Mileto, residente a Biassono (Monza). In questo caso il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto il ricorso degli avvocati Michelangelo Miceli e Leopoldo Marchese. E’ accusato di associazione mafiosa in qualità di componente della ‘ndrina di Comparni di Mileto con il ruolo di essere tra i promotori e gli organizzatori del locale di ‘ndrangheta di Mileto.

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