Anche l’Asp di Vibo Valentia finisce agli atti dell’inchiesta antimafia della Dda di Catanzaro denominata ‘Maestrale-Carthago’. La Procura distrettuale di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, dedica infatti un apposito capitolo dell’inchiesta “all’incidenza della criminalità organizzata sull’Asp di Vibo Valentia” e sottolinea che “il quadro investigativo emerso consente di avere un chiaro panorama di cointeressenza dell’Asp di Vibo Valentia sia con la criminalità organizzata e sia con esponenti politici di vario livello. Tale cointeressenza di fatto condiziona in modo totale – sottolinea la Procura antimafia – l’esercizio delle funzioni dell’ente che mediante i propri atti risponde a logiche criminali e politiche invece che perseguire l’interesse pubblico afferente la sanità”.
Le irregolarità contestate
Le irregolarità contestate
Negli atti dell’inchiesta contestate irregolarità nell’appalto per la mensa negli ospedali della provincia (Vibo, Tropea e Serra San Bruno), concorsi pubblici pilotati e vicinanza di dirigenti medici con esponenti della criminalità organizzata. L’Asp era stata sciolta per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei ministri nel dicembre del 2010 su proposta del ministro dell’Interno e della Prefettura. Spetterà ora al nuovo prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco, la decisione se inviare una Commissione di accesso agli atti all’Asp alla luce dell’inchiesta del procuratore Gratteri.