Magna Graecia Book Festival, ieri ospite Antonio Petrocelli con il testo “Peraspina Perapoma”. Un attore di cinema e teatro che con il suo testo racconta la Lucania attraverso delle poesie che fanno riflettere.
Il Magna Graecia Book Festival è un vero laboratorio,  ogni soggetto è legato al cinema ed all’arte .

Antonio Petrocelli racconta nel suo testo anche suo padre oltre la sua terra che ha lasciato presto.

“Il cinema e la poesia hanno il luogo comune del racconto. La poesia racconta delle storie e sono sintesi di vita.  Tutto deve essere accomunato dalla sincerità” ha detto Petrocelli. ” Alcune sceneggiature sono scritture bellissime. Il cinema ha sfruttato la scrittura ma adesso gli sceneggiatori sono scrittori”.
” L’approdo alla poesia è libertà assoluta. A 65 anni si mette in ordine la vita e la poesia consente di chiarire molto. In questo caso del rapporto con mio padre”.

Petrocelli ha parlato di suo padre e di come attraverso la figura paterna di fosse costruito il suo patrimonio culturale.
“Io non volevo fare il contadino e sono scappato. Negli anni mi sono accorto che ho così rinnegato mio padre.”La prima parte del libro sono i consigli di mio padre,  la seconda cosa fa l ‘ attore con i suoi consigli e poi il distacco sino a quello fisico.

I poeti calabresi sono pochi mentre in Basilicata c’è una vera tradizione poetica. Petrocelli ha interpretato alcune poesie con al centro questa figura del padre mai dimenticato.

“In Basilicata non c’è cinema e cultura cinematogrica” dice Petrocelli.
“Il cinema non può nascere ovunque “.

La poesia che dà il titolo al libro è una consegna del padre. Un confronto con il padre che lo porta a coltivare in Basilicata l’uliveto del padre.

Petrocelli sta lavorando con un regista per un progetto nuovo. ” Con le lingue non mi sento a mio agio. Con Sorrentino ho recitato in inglese.  Con lui mi sono trovato bene e non vedo l ‘ ora di rifare altri film con lui “.
Una curiosità,  all’incontro Petrocelli indossava la comincia del film”