Sarà costretto a stare in carcere fino a lunedì prossimo il noto penalista Giancarlo Pittelli, indagato nell’ambito dell’indagine “Malapigna” con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, nonostante nel primo pomeriggio di ieri il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, accogliendo l’istanza dai legali difensori Salvatore Staiano e Guido Contestabile, abbia disposto gli arresti domiciliari con l’uso del braccialetto elettronico. Ed è stato proprio un dubbio interpretativo sull’uso del braccialetto a lasciare l’ex parlamentare ancora in una delle celle della casa circondariale “Giuseppe Panzera” di Reggio Calabria. Braccialetto elettronico che arriverà lunedì, consentendo a Pittelli di poter rientrare ai domiciliari, senza scorta come previsto dal Tdl della città sullo Stretto, nella casa di Copanello, dove si trovava già ristretto nell’ambito dell’operazione della Dda di Catanzaro Rinascita Scott.
Operazione Malapigna
Operazione Malapigna
Pittelli era stato arrestato lo scorso 19 ottobre nell’ambito dell’operazione “Malapigna”, che avrebbe svelato gli affari della cosca Piromalli. L’ex parlamentare sarebbe stato, secondo l’accusa, una sorta di “faccendiere” e di “postino” della ‘ndrangheta. Secondo gli inquirenti, infatti, avrebbe contribuito pur non facendone formalmente parte “al rafforzamento, alla conservazione e alla realizzazione degli scopi” della ‘ndrangheta (LEGGI QUI).
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