Un sovrintendente capo di Polizia in servizio alla Questura di Catanzaro avrebbe fornito notizie riservate a Rocco Delfino, uomo del clan Piromalli di Gioia Tauro e figura chiave dell’inchiesta “Mala Pigna”. Per l’uomo la Dda di Reggio Calabria aveva chiesto l’arresto, ma la misura non è stata emessa dal gip per incompetenza territoriale.
Le ipotesi accusatorie
Le ipotesi accusatorie
Il poliziotto, su richiesta dell’interessato, avrebbe verificato se nella banca dati Sdi delle forze di polizia ci fossero notizie relative a reati ipotizzati a suo carico, rassicurandolo dell’insussistenza di elementi al riguardo. L’episodio risalirebbe al 2018. Nel 2019 il poliziotto, sempre su richiesta di Delfino, avrebbe effettuato un nuovo accesso alla banca dati constatando l’esistenza di due segnalazioni da parte della questura di Reggio Calabria e informandone l’interessato. Nel corso dello stesso anno il sovrintendente sarebbe andato in prefettura a Catanzaro per controllare lo stato di una pratica di interesse di Delfino. Per gli inquirenti, il sovrintendente era “a totale disposizione di Rocco Delfino” per conto del quale assumeva informazioni in Questura e in Prefettura per poi riferirgliele.
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