“Lo scorso fine settimana ho effettuato un sopralluogo al fiume Crati per verificare lo stato in cui versano gli argini interessati dalla rottura nell’evento idrogeologico dello scorso novembre che interessò l’area di Thurio e Ministalla del Comune di Corigliano Rossano”. Lo comunica Rosa Silvana Abate, senatrice del M5S e componente della Commissione Agricoltura.
“Nel corso della visita – riferisce – sono stata accompagnata dal Soggetto Attuatore per il Commissario Straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Calabria, l’ingegnere Carmelo Gallo. Dal confronto è emerso che su tutta l’area dell’asta fluviale del Crati compresa tra la Sibaritide e Corigliano Rossano sono previsti nei prossimi mesi due interventi. Il primo, che andrà in appalto entro fine anno, per la somma di 7 milioni e 800 mila euro di cui è responsabile lo stesso Soggetto Attuatore, riguarda il rifacimento nel tratto degli argini che vanno dal vecchio tracciato della Statale 106 (Ponte di Apollinara) fino alla zona poco antecedente a quella di Thurio dove si è registrata l’esondazione di novembre. Per quel tratto, infatti, è previsto un secondo altro intervento, per una importo pari a 1,2 milioni di euro facente capo al Dipartimento difesa del suolo, guidato ad interim dall’ingegnere Domenico Pallaria. Abbiamo rilevato, inoltre, come tale somma era stata destinata a questo intervento già dall’allora Provincia di Cosenza. Finanziamento che, a causa di ritardi burocratici, è stato perso e recuperato solo in anni recenti. Un fatale e grossolano errore, poiché – aggiunge – con i lavori su quel tratto si sarebbe potuta evitare la tragedia del Novembre dello scorso anno. Ma ormai bisogna guardare avanti e risolvere il problema perché, dopo quasi sei mesi la situazione a Thurio è ancora drammatica. Nelle scorse settimane, infatti, i cittadini hanno lamentato ancora una volta, ritardi nei lavori. Se il fiume Crati non sarà messo in sicurezza in quel tratto, le famiglie non hanno intenzione di risistemare le loro abitazioni e reinvestire nelle loro aziende. La paura, infatti, continua ad essere tanta anche perché le loro lamentele e denunce sono state inascoltate per oltre dieci anni fino all’esondazione di novembre.
“Nel corso della visita – riferisce – sono stata accompagnata dal Soggetto Attuatore per il Commissario Straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Calabria, l’ingegnere Carmelo Gallo. Dal confronto è emerso che su tutta l’area dell’asta fluviale del Crati compresa tra la Sibaritide e Corigliano Rossano sono previsti nei prossimi mesi due interventi. Il primo, che andrà in appalto entro fine anno, per la somma di 7 milioni e 800 mila euro di cui è responsabile lo stesso Soggetto Attuatore, riguarda il rifacimento nel tratto degli argini che vanno dal vecchio tracciato della Statale 106 (Ponte di Apollinara) fino alla zona poco antecedente a quella di Thurio dove si è registrata l’esondazione di novembre. Per quel tratto, infatti, è previsto un secondo altro intervento, per una importo pari a 1,2 milioni di euro facente capo al Dipartimento difesa del suolo, guidato ad interim dall’ingegnere Domenico Pallaria. Abbiamo rilevato, inoltre, come tale somma era stata destinata a questo intervento già dall’allora Provincia di Cosenza. Finanziamento che, a causa di ritardi burocratici, è stato perso e recuperato solo in anni recenti. Un fatale e grossolano errore, poiché – aggiunge – con i lavori su quel tratto si sarebbe potuta evitare la tragedia del Novembre dello scorso anno. Ma ormai bisogna guardare avanti e risolvere il problema perché, dopo quasi sei mesi la situazione a Thurio è ancora drammatica. Nelle scorse settimane, infatti, i cittadini hanno lamentato ancora una volta, ritardi nei lavori. Se il fiume Crati non sarà messo in sicurezza in quel tratto, le famiglie non hanno intenzione di risistemare le loro abitazioni e reinvestire nelle loro aziende. La paura, infatti, continua ad essere tanta anche perché le loro lamentele e denunce sono state inascoltate per oltre dieci anni fino all’esondazione di novembre.
Bisogna, quindi, agire subito e non perdere altro tempo per far sì che questo milione e duecentomila euro venga sbloccato in tempi brevi e partano subito i lavori di messa in sicurezza del tratto che ha causato l’alluvione distruggendo raccolti, causando perdite di capi di bestiame e l’inondazione delle abitazioni”.
Redazione Calabria 7