Manifestazione Reggio, sindacati: “Mezzogiorno abbandonato per troppi anni” (SERVIZIO TV)

“Se non ci convocano sono loro che vorranno che continuiamo le nostre lotte. Finora abbiamo fatto manifestazioni, d’ora in poi faremo scioperi. Cgil, Cisl e Uil devono stare assieme, unitari. Dobbiamo dire al Paese che queste sono le forze sane”. Lo ha affermato dal palco il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, a Reggio Calabria per la manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil per rilanciare il tema del Mezzogiorno. “Il Paese si sta sbriciolando. Tutte le grandi opere fatte negli anni settanta sono scadute. L’unico ponte che non cadrà è quello sullo Stretto di Messina, perché non l’hanno fatto”.

Gli fa eco il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: “Oggi si difende la democrazia per dire che c’è bisogno del lavoro. Una società democratica – ha aggiunto Landini – se le persone non hanno il lavoro, non hanno diritti, rischia di non reggere e ci sono troppe diseguaglianze, è necessario rilanciare con forza un’idea di unità del Paese che si fonda sugli investimenti e sul fatto che c’è bisogno di un Paese unito per cambiare anche l’Europa, per affermare un’Europa dei diritti e anche un’Europa della solidarietà che oggi non c’è”.

Gli fa eco il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: “Oggi si difende la democrazia per dire che c’è bisogno del lavoro. Una società democratica – ha aggiunto Landini – se le persone non hanno il lavoro, non hanno diritti, rischia di non reggere e ci sono troppe diseguaglianze, è necessario rilanciare con forza un’idea di unità del Paese che si fonda sugli investimenti e sul fatto che c’è bisogno di un Paese unito per cambiare anche l’Europa, per affermare un’Europa dei diritti e anche un’Europa della solidarietà che oggi non c’è”.

Infine, il segretario generale confederale della Cisl, Annamaria Furlan,, ha parlato della realtà del Sud: “La realtà è che il Mezzogiorno nell’azione del governo continua a essere il grande assente, è un fantasma. Non basta – ha aggiunto Furlan – minacciare di revocare gli incentivi o convocare i tavoli, bisogna indicare anche soluzioni, avere una strategia di politica industriale, perché ci sono più di 160 grosse vertenze aperte al ministero e molte riguardano il destino di tante famiglie del Sud”.

Redazione Calabria 7

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