Manna, Caracciolo e Stasi: ecco cosa ci dicono i ballottaggi del cosentino

di Francesco Cangemi – Le urne sono vuote e le bocce sono ferme. Il voto dei ballottaggi ha consegnato al territorio cosentino tre nuovi sindaci: i riconfermati primi cittadini di Rende e Montalto Uffugo, Marcello Manna e Pietro Caracciolo, e la sorpresa Flavio Stasi come primo sindaco di Corigliano Rossano.

Cosa ci dicono realmente queste tre vittorie? Sicuramente emergono chiari due fattori: la sconfitta della “politica” tradizionale e la morte dei partiti tradizionali. Allo stesso tempo, però, guai a pensare che abbia vinto il civismo spinto.

Cosa ci dicono realmente queste tre vittorie? Sicuramente emergono chiari due fattori: la sconfitta della “politica” tradizionale e la morte dei partiti tradizionali. Allo stesso tempo, però, guai a pensare che abbia vinto il civismo spinto.

Rende
Nella città del Campagnano sembrava quasi fatta per la rimonta di Sandro Principe. Anche gli apparentamenti politici con Mimmo Talarico, Sergio Tursi Prato e Eleonora Cafiero sembravano tirare la volata. Sembravano… Alla fine del voto non è stato così e Marcello Manna fa il bis con una percentuale (57,1 contro il 42,8), ben oltre le aspettative dei suoi sostenitori. Manna ha vinto e non ci sono dubbi e i rendesi hanno bocciato il progetto di un nuovo governo Principe. Ma se da un lato, dopo l’accordo con Talarico, si sono uniti i Gentile, dall’altro aleggiano le presenze di una parte del Pd (quella che fa capo a Nicola Adamo e al governatore Oliverio e con Incarnato che si è presentato nella segreteria del sindaco con una rosa), molti forzisti e molti ex principiani. All’ex sottosegretario socialista sono, invece, mancati i voti degli alleati. Il patto con Mimmo Talarico ha portato davvero poco rispetto a quello che la matematica prevedeva (ma, presumibilmente, poco c’entra la gaffe sul linguaggio andata in onda sugli schermi tv), perché tantissimi si sono defilati e addio alla Rende riformista. Dire che Manna ha avuto un enorme risultato è la sacrosanta verità, dire che tutto sarà liscio come l’olio è da vedere. Sicuramente l’attuale e futuro primo cittadino parte bene perché può contare su ben 15 consiglieri di maggioranza: Mario Rausa, Franchino De Rango, Palma Fanello, Luciano Bonanno (Marcello Manna sindaco); Pino Munno, Luigi Superbo e Eugenio Aceto (Forza Rende); Pierpaolo Iantorno, Gaetano Morrone e Romina Provenzano (Laboratorio civico); Annamaria Artese, Mario Greco e Giovanni Gagliardi (Rende in movimento); Fabrizio Totera e Domenico Ziccarelli (Riformisti per Rende). Dall’altra parte siederanno i candidati a sindaco Sandro Principe, Mimmo Talarico e Massimiliano De Rose insieme a Francesco Beltrano di Insieme per Rende, Michele Morrone di Rende riformista, Rossana Ferrante di Rende avanti, Annarita Pulicani e Enrico Monaco di Rende al centro.

Montalto Uffugo
I dati parlano di una schiacciante riaffermazione anche per il sindaco uscente Pietro Caracciolo che batte Ugo Gravina 63,7 a 36,2. Come per Rende, anche Montalto non ha dato fiducia al già sindaco Ugo Gravina e l’elettorato della terza competitor Teresa Lirangi non s’è avvicinato all’ex primo cittadino. Anche qui le liste hanno spaziato con esponenti provenienti un po’ da tutti i partiti. In Consiglio siederanno, lato maggioranza, Rocco Raimondo e Vincenzo De Cicco (Caracciolo sindaco); Emilio D’Acri e Silvio Ranieri (Linea Comune); Marco Bosco e Luana Arturi (Progetto Montalto); Gerardo Molinaro (Prospettiva futura); Gabriella De Seta (Grande Montalto); Franco Napolitano (Per Montalto) e Giampiero Garraffa (Azione Comune). Dall’altra parte si accomodano i due candidati a sindaco Ugo Gravina e Teresa Lirangi con Pina Sturino (Libera-mente); Mario Speranza (Modarati per Montalto); Stefano Vocaturo (Agorà) e Filippo Mazzotta (Montalto libera).

Corigliano Rossano
La più grande novità di queste ammnistrative calabresi si chiama Flavio Stasi. Il trentaseienne movimentista è il primo sindaco di Corigliano Rossano e colpisce che l’elettorato abbia voluto un primo cittadino così giovane con una percentuale così ampia nei confronti del generale Graziano battuto con il 72,5 dei voti contro il 27,4. Stasi era lanciatissimo nell’ultimo periodo della campagna elettorale in vista del 26 maggio ma nessuno poteva immaginare una vittoria così schiacciante. In molti sono convinti che i voti dell’escluso Movimento Cinque Stelle siano andati proprio a Stasi, nonostante le smentite ufficiali. Anche se i primi complimenti al neo sindaco sono arrivati proprio dalla senatrice Abate. Stasi adesso deve stare attento perché ora tutti vogliono salire sul suo carro. Compresi quei pezzi del Pd che hanno scelto di non appoggiare Graziano al contrario di altri esponenti del partito. Il generale Graziano raccoglie i pezzi del vaso rotto da questa tempesta elettorale. La maggioranza di Stasi è composta dalle liste Corigliano Rossano pulita (Pietro Mingrone, Alessia Alboresi, Tatiana Novello, Domenico Rotondo e Liliana Zangaro); Uniti per Stasi (Salvatore Tavernise, Achiropita Scorza, Piersalvino De Gaetano e Biagio Frasca); Corigliano Rossano Domani (Claudio Malavolta, Antonio Cassano); e Corigliano Rossano Futura (Maria Salimbeni, Marinella Gallo e Cesare Sapia). In minoranza siedono Giuseppe Graziano, Luigi Promenzio (l’altro candidato a sindaco); Adele Olivo e Vincenzo Scarcello di Il coraggio di cambiare; Costantino Basta della Lega; Gennaro Scorza di Graziano sindaco; Rosellina Madeo di Fiori d’arancio; Aldo Zagarese dei Democratici e Francesco Madeo di Gente di mare.

È la vittoria del civismo puro? Per dirlo aspettiamo quale partito politico, per primo, diramerà nota stampa che porti a sé una di queste vittorie…

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