Manovra governo Meloni, la Camera ha votato la fiducia alla legge di bilancio con 221 “sì”

La prima chiama per il voto di fiducia sul ddl di bilancio era arrivata poco prima delle 21
La prima chiama per il voto di fiducia sul ddl di bilancio era arrivata poco prima delle 21

L’aula della Camera ha votato la fiducia al Governo Meloni sul Ddl di bilancio. I “sì” sono stati 221, i “no” 152. Le votazioni della Camera proseguono sulle tabelle, sugli ordini del giorno e infine il voto finale. Il ddl di bilancio, se sarà approvato dalla Camera, andrà al Senato in seconda lettura. Per evitare l’esercizio provvisorio il ddl va approvato definitivamente entro il 31 dicembre. La prima chiama per il voto di fiducia sul ddl di bilancio era arrivata poco prima delle ore 21. Il via libero definito è atteso alle prime luci dell’alba.

L’ultimo scontro

L’ultimo scontro

L’ultimo scontro tra maggioranza e opposizioni sull’avvio del taglio del reddito di cittadinanza operato dalla manovra economica si consuma sulla parola congrua. La legge di bilancio avvia il percorso di rimodulazione del reddito per coloro che tra i 18 ed i 59 anni vengono ritenuti occupabili, con la riduzione del sussidio a 7 mesi nel 2024 e la riformulazione della misura nel 2024 restringendone la platea. E poi introduce una serie di altri paletti. Un emendamento approvato in Commissione Bilancio, a prima firma di Maurizio Lupi di Noi Moderati, dispone che se si rifiuta anche la prima offerta di lavoro, si perde il diritto.

Nel testo della modifica viene soppressa la parola ‘congrua’ dalla norma. Si intendeva offerta ‘congrua’ quella che valutava “la coerenza tra offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate; la distanza del luogo di lavoro dal domicilio (entro 80 chilometri) e i tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico (raggiungibile in 100 minuti)”. Ma su questo passaggio è scontro di interpretazioni normative.

La deputata Pd Maria Cecilia Guerra fa notare che l’emendamento Lupi “cancella la parola congrua dove era superflua, ossia nel testo base della manovra dove si diceva che il beneficiario del reddito di cittadinanza deve accettare la prima offerta congrua”. La deputata dem sottolinea: “Non si modifica il resto della norma, che si rifa ai sensi del decreto sul reddito, in cui si definisce la congruità dell’offerta, con un rimando anche al Jobs Act”. Lupi, pero’ replica che “non c’e’ stato nessun problema tecnico ma una riformulazione complessiva del governo di un emendamento che avevamo presentato”. Poi aggiunge: “Il governo ha voluto fare un passaggio piu’ moderato”.

Prezzo del gas in calo

“Grazie a noi prezzo gas in calo, vicino a livelli precedenti alla guerra in Ucraina”. Sono i primi effetti dell’accordo europeo sul price cap, raggiunto nei giorni scorsi e per cui il Governo italiano si è strenuamente battuto con successo”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Innalzata da 6 a 8mila euro la soglia per le decontribuzioni per chi assume giovani e donne
Una delle ultime modifiche apportate alla manovra in commissione Bilancio prevede l’estensione da 6mila a 8mila euro del tetto per le decontribuzioni dei giovani, dei percettori di reddito di cittadinanza e delle donne fragili.

“L”importante è atterrare”

“Io e Gilberto (Pichetto) abbiamo complessivamente 50 anni di manovre di bilancio in due. Ne abbiamo viste di tutti i colori, non ci impressioniamo. È come gli aerei, quando c’è un po’ di turbolenza, l’importante è atterrare”. Così il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti interpellato in Transatlantico – a margine delle votazioni sulla legge di Bilancio – in merito alle ultime battute della manovra con gli errori sulle tabelle.

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