Marcellinara, il Comune si oppone al Co-inceneritore Calme

Il Comune di Marcellinara (Cz) ha trasmesso alla Regione Calabria la memoria tecnica di opposizione al co-incenerimento dei rifiuti nell’impianto della Calme Cementi.

In vista della seduta conclusiva del 16 ottobre prossimo della Conferenza dei servizi per il rilascio da parte della Regione Calabria del provvedimento autorizzatorio unico per il progetto di ampliamento della capacità di valorizzazione energetica del CSS (Combustibile solido secondario derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani non pericolosi) nell’impianto della Calme, il Sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo ha ulteriormente dettagliato le istanze che il Comune dell’Istmo ha già rappresentato in diversi modi e sotto più punti vista, non solo amministrativo, ma anche sanitario e ambientale, negli ultimi quattro mesi. L’ultima memoria tecnica presentata reca la firma del consulente di parte dell’Ente, il Prof. Umberto Arena, Ordinario di “Impianti di Trattamento dei Rifiuti Solidi” presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

In vista della seduta conclusiva del 16 ottobre prossimo della Conferenza dei servizi per il rilascio da parte della Regione Calabria del provvedimento autorizzatorio unico per il progetto di ampliamento della capacità di valorizzazione energetica del CSS (Combustibile solido secondario derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani non pericolosi) nell’impianto della Calme, il Sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo ha ulteriormente dettagliato le istanze che il Comune dell’Istmo ha già rappresentato in diversi modi e sotto più punti vista, non solo amministrativo, ma anche sanitario e ambientale, negli ultimi quattro mesi. L’ultima memoria tecnica presentata reca la firma del consulente di parte dell’Ente, il Prof. Umberto Arena, Ordinario di “Impianti di Trattamento dei Rifiuti Solidi” presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

«È già significativo – ha evidenziato Scerbo – ricordare che il continuo rinvio ha dimostrato che le istanze poste dal Comune di Marcellinara hanno trovato momento di riflessione e sollevato legittimi dubbi che hanno avuto bisogno di approfondimento. Basta poi segnalare che l’ASP ha subordinato il parere di rito agli esiti della Valutazione di impatto sanitario richiesta dal Comune. Proprio per questo motivo ho inteso richiedere formalmente all’ASP un supporto nella posizione dell’Ente facendo pervenire lo studio di fattibilità proposto dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)».

La posizione del Comune di Marcellinara è dunque chiara e decisa, puntando ad andare a fondo, senza tentennamenti, per ogni azione utile a tutela della salute dei cittadini.

La Calme (ormai questo non viene più negato nemmeno dalla stessa società) ha richiesto un ampliamento delle potenzialità di impiego di combustibile derivato dai rifiuti che la classifica a tutti gli effetti con un impianto di co-incenerimento dei rifiuti.

«La procedura autorizzativa – si legge nella memoria del Comune di Marcellinara – deve necessariamente richiedere, per questo, un’accurata documentazione tecnica che dimostri che la Calme abbia previsto l’adozione delle migliori tecnologie disponibili richieste dai documenti approvati dall’Unione Europea, e quindi, innanzitutto partendo da quelli relativi agli impianti di produzione di cemento fino all’ultimo sul “Co-incenerimento dei rifiuti” ».

«La documentazione obbligatoria presentata da Calme per la simulazione della dispersione degli inquinanti in atmosfera – specifica il Comune di Marcellinara nella memoria tecnica – non è attendibile e quindi va completamente rielaborata e valutata.

Poiché questo è un aspetto chiave per stabilire i rischi per la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente conseguenti al provvedimento autorizzatorio in esame, viene richiesto che la conferenza dei servizi non proceda senza un esame attento di questa documentazione che, fino ad oggi, non è disponibile.

Il Comune continua a richiedere un monitoraggio in continuo per tutte le sostanze emesse per le quali ciò sia tecnicamente possibile e il campionamento in continuo e monitoraggio con frequenza almeno mensile per le altre, con risultati resi disponibili in rete entro 24/48 ore dalla misura.

Al momento, ancora non si ha una versione definitiva del Piano di monitoraggio e controllo, i cui criteri e i cui valori di limiti di emissione dovranno essere attentamente valutati alla luce dei documenti comunitari approvati».

«Ribadisco che la procedura autorizzativa dovrebbe essere interrotta per permettere l’integrazione con i documenti e le valutazioni fondamentali richieste, la cui mancanza potrebbe falsare la validità dell’intero procedimento, o in alternativa concludersi con la non concessione della modifica, rimandando ad una nuova eventuale procedura corredata di quanto ormai imprescindibile dal punto di vista sanitario e ambientale» ha concluso il sindaco Scerbo.

Redazione Calabria 7

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