Marcello Manna può tornare a indossare la toga: revocata la misura interdittiva

Il sindaco (sospeso) di Rende è accusato di corruzione in atti giudiziari. I legali: "Infondatezza della costruzione accusatoria"
Rende Marcello Manna

Il sindaco di Rende Marcello Manna può tornare a fare l’avvocato. Il Gup del Tribunale di Salerno, accogliendo la richiesta degli avvocati Riccardo Olivo e Nicola Carratelli, ha oggi revocato la misura  cautelare della sospensione dall’esercizio della professione forense a suo tempo disposta dal Tribunale di Salerno nei confronti  dell’avvocato Marcello Manna nel procedimento  originato dalla dichiarazioni accusatorie  rese da Marco Petrini, ex presidente della Corte di Assise di Appello di Catanzaro.Manna è accusato di corruzione in atti giudiziari. “La revoca della misura è stata motivata – è scritto in una nota diffusa dalla difesa – dalla constatazione che le due conversazioni intercettate per le quali il Tribunale aveva ritenuto la configurabilità delle esigenze cautelari  erano state trascritte e interpretate dalla Polizia Giudiziaria e dal pm in maniera totalmente difforme rispetto al reale ed esatto contenuto delle conversazioni stesse, per come rilevato, su sollecitazione dei difensori, finanche dal consulente del pm all’uopo incaricato”.

Secondo gli avvocati Riccardo Olivo e Nicola Carratelli “il provvedimento odierno  – è scritto nella nota – costituisce la prima verifica dell’ infondatezza della intera costruzione accusatoria, che sarà definitivamente accertata allorquando, finalmente, anche all’esito del già disposto interrogatorio dell’avvocato Marcello Manna, verrà affrontato e discusso il merito della vicenda, rispetto alla quale Marcello Manna e i suoi difensori hanno da subito evidenziato l’assoluta inattendibilità delle accuse di Petrini e l’esistenza di una serie di anomalie procedurali nella fase investigativa”. “Siamo lieti – dichiarano gli avvocati Riccardo Olivo e Nicola Carratelli – che Marcello Manna possa tornare a indossare la sua Toga, quella Toga che mai, mai, ha disonorato, anzi sempre egli svolgendo, davanti ai Giudici di tutt’Italia, la sua professione con scrupolo, correttezza, dignità e grande valore”.

Secondo gli avvocati Riccardo Olivo e Nicola Carratelli “il provvedimento odierno  – è scritto nella nota – costituisce la prima verifica dell’ infondatezza della intera costruzione accusatoria, che sarà definitivamente accertata allorquando, finalmente, anche all’esito del già disposto interrogatorio dell’avvocato Marcello Manna, verrà affrontato e discusso il merito della vicenda, rispetto alla quale Marcello Manna e i suoi difensori hanno da subito evidenziato l’assoluta inattendibilità delle accuse di Petrini e l’esistenza di una serie di anomalie procedurali nella fase investigativa”. “Siamo lieti – dichiarano gli avvocati Riccardo Olivo e Nicola Carratelli – che Marcello Manna possa tornare a indossare la sua Toga, quella Toga che mai, mai, ha disonorato, anzi sempre egli svolgendo, davanti ai Giudici di tutt’Italia, la sua professione con scrupolo, correttezza, dignità e grande valore”.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved