Passa dal carcere agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Curinga, Antonio Santacroce, 36 anni (difeso dagli avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Cicino) condannato qualche settimana fa a sette anni e 80mila euro di multa nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta della Guardia di finanza di Vibo Valentia che aveva scoperto alcune piantagioni illegali di marijuana su alcuni terreni ubicati tra Pizzo e Curinga, ai confini tra il Vibonese e il Lametino. La decisione è stata adottata dalla sezione feriale del Tribunale di Vibo presieduta da Mario Miele (a latere Giuseppina Passarelli e Chiara Sapia) in accoglimento dell’istanza presentata dai difensori dell’imprenditore e con il parere favorevole del pm.
La sentenza
La sentenza
Oltre ad Antonio Santacroce, il Tribunale collegiale di Vibo (presidente Gianfranco Grillone, a latere Chiara Sapia e Giorgia Maria Ricotti) ha condannato a cinque anni di reclusione e 23mila euro di multa Angelo Oppedisano, 48 anni, di Rosarno; e a sei anni di carcere e 60mila euro di multa Giuseppe Santacroce, 62 anni di Pizzo. Assolto “per non aver commesso il fatto” dal gup, invece, Andrea Santacroce, 28 anni di Pizzo, presidente della società Florencia della famiglia Santacroce (difeso dall’avvocato Aldo Ferraro).