di Carmen Mirarchi
Ieri apertura di Materia festival, giunto alla sua quarta edizione, con il primo aperitalk con la designer Astrid Luglio presso il Complesso monumentale del San Giovanni. L’artista, napoletana doc, ha raccontato il suo lavoro che parte dal food e lo rivoluziona. La sua non è una scelta assolutamente casuale, ma è legata anche al suo processo creativo. Il suo progetto si chiama Radici e lo ha raccontato ieri durante il più importante festival del design del sud Italia.
Ieri apertura di Materia festival, giunto alla sua quarta edizione, con il primo aperitalk con la designer Astrid Luglio presso il Complesso monumentale del San Giovanni. L’artista, napoletana doc, ha raccontato il suo lavoro che parte dal food e lo rivoluziona. La sua non è una scelta assolutamente casuale, ma è legata anche al suo processo creativo. Il suo progetto si chiama Radici e lo ha raccontato ieri durante il più importante festival del design del sud Italia.
“Mi piace poter partire da un ambito più specifico e delineare quindi una ricerca, partendo da riti della tavola sia attuali che antichi, cibi, abitudini, gestualità. La tavola è indagata dal Paleolitico, però è proprio questo aspetto che lo rende interessante”. Per Astrid il me è quasi un pretesto per creare e inventare e per i suoi progetti prende sì ispirazione dal ciboma anche dalle abitudini, dai rituali e dalle gestualità.
“Quest’estate – afferma Astrid Luglio – sono stata in vacanza in Calabria e ho potuto scoprire paesaggi incredibili, gustare il cibo tipico, ho nuotato in acque cristalline, conosciuto persone ospitali che amano la propria terra, sono andata a trovare artigiani locali, imparando e comprando da ognuno preziosi manufatti”.
Astrid Luglio ha anche espresso la sua ammirazione per Arricò che ha intrapreso la scelta coraggiosa di tornare a valorizzare la terrà natia, la sua Calabria.