di Gabriella Passariello- Una vera e propria struttura organizzata, che tra i vari artifici utilizzati per il rilascio dei permessi di soggiorno, a favore principalmente di cittadini cinesi, ricorreva anche alla combinazione di matrimoni o convivenze fittizie con cittadini italiani, ricevendo in cambio somme di denaro che si aggiravano tra i mille e i duemila euro. I sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro Graziella Viscomi e Debora Rizza hanno chiesto il rinvio a giudizio per 21 imputati, nell’ambito di un’inchiesta, che aveva portato la Squadra mobile di Catanzaro a notificare un’ordinanza di misura cautelare per sette persone, sgominando un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nella richiesta di rinvio a giudizio non compaiono più i nomi di Adel Mohamed Elzeki; Guangros, Shiyang Liu, presenti invece nell’avviso di conclusione delle indagini. In particolare è stato chiesto il rinvio a giudizio per Antonio De Santis; Giovanni De Santis; Giuseppe De Santis, Rita Laface, Janmei Lin, Giancarlo Longo, Mariagrazia Macario, Rita Maletta, Roberto Maletta, Vittorio Nicoletta, Celeste Emanuela Oliverio, Lorenzo Pontiero, Emanuela Concetta Scalise, Antonio Silipo, Cesare Votta, Busheng Wang, Zhenha Wang, Yunmei Wei, Xiunzhen Xiang, Junwei Yiu, detta Rosa e Jingag Zhao.
Il sodalizio
Il vertice del sodalizio sarebbe stato costituito da due coniugi italiani, Rita Maletta e Cesare Votta e da una cittadina cinese, Yu Jinwei, conosciuta con il nome di Rosa. Quest’ultima avrebbe reclutato i suoi connazionali, che in mancanza di altri requisiti leciti, erano interessati a rinnovare il titolo di soggiorno attraverso questo meccanismo fraudolento, mentre i coniugi di nazionalità italiana, suoi stretti collaboratori, si occupavano di individuare le persone disposte a formalizzare matrimonio o convivenza con soggetti in realtà sconosciuti, dietro la promessa di ottimi e facili guadagni. I promotori dell’organizzazione, oltre che dell’assistenza logistica, si sarebbero occupati anche di organizzare il matrimonio e garantire così ai cittadini stranieri, tutti i vantaggi che ne derivavano, traendone cospicui profitti. Adesso la parola passa al gup del Tribunale di Catanzaro Barbara Saccà, che nel contradditorio tra accusa e difesa, rappresentata dai legali Antonio Ludovico, Vittorio Ranieri, Tiziano Veltri, Giuseppe Menzica, Luigi Ciambrone, Antonio Lomonaco, Francesco Severino, deciderà il prossimo 29 gennaio se accogliere o meno la richiesta della procura di mandare a processo gli imputati.