di Mimmo Famularo – Mossa a sorpresa della Dda di Catanzaro e primo colpo di scena a pochi giorni dall’inizio del maxi processo “Rinascita Scott”, la cui prima udienza (troncone ordinario e giudizio immediato) è fissata per il 13 gennaio. La Procura antimafia guidata da Nicola Gratteri ha infatti chiesto la ricusazione del presidente del Collegio giudicante, Tiziana Macrì che ricopre anche il ruolo di presidente di sezione del Tribunale di Vibo Valentia. A decidere sarà adesso la Corte d’Appello di Catanzaro che ha fissato per il prossimo 8 gennaio l’udienza di camera di consiglio. L’avviso è già stato notificato agli avvocati del collegio difensivo.
Il nodo dell’incompatibilità
Il nodo dell’incompatibilità
La richiesta di ricusazione era già stata al centro della discussione lo scorso 9 novembre nel corso della prima udienza del giudizio immediato che vedeva imputati l’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, l’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo, l’imprenditore Mario Lo Riggio e l’avvocato Giulio Calabretta. Nessuno però in quella sede aveva presentato tale istanza. Il nodo dell’incompatibilità della Macrì era emerso però all’indomani della sentenza contro il clan Soriano di Filandari emessa dal collegio presieduto dallo stesso giudice lo scorso 26 ottobre. Si trattava del processo “Nemea” che conteneva anche gli atti e le contestazioni dell’inchiesta “Rinascita Scott”. C’è di più: Tiziana Macrì nel ruolo di gip del Tribunale di Catanzaro nella fase delle indagini preliminari di Rinascita Scott ha anche autorizzato un’intercettazione richiamando nelle motivazioni l’associazione mafiosa e anticipando – secondo l’interpretazione di alcuni legali impegnati nel collegio difensivo – un futuro giudizio. Ora la palla passa alla Corte d’Appello di Catanzaro per sgombrare il campo da tutti i dubbi. Sul punto sarebbe importante conoscere le determinazioni dell’avvocato Salvatore Staiano che assiste Giancarlo Pittelli insieme al collega Guido Contestabile e Mario Lo Riggio con il legale Francesco Muzzopappa.