Un’integrazione alla già corposa produzione documentale, un’informativa sull’arresto di Pasquale Bonavota, e un nuovo verbale del collaboratore di giustizia Pasquale Megna. Sono stati questi gli argomenti trattati nel corso dell’udienza di oggi del processo Rinascita-Scott dal pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci che aveva anticipato il suo intervento in quella della passata settimana. L’illustrazione della documentazione ha richiesto diverse ore proprio per via della imponente mole.
Indice di circa 100 pagine
Indice di circa 100 pagine
Basti infatti pensare che solo l’indice è di circa 100 pagine e riguarda, come già riferito in precedenti articoli, la presenza di numerose sentenze di altri procedimenti penali che riguardano i principali personaggi imputati in Rinascita, quali Giuseppe Antonio Accorinti, considerato il boss di Zungri, Saverio Razionale, ritenuto a capo della ’ndrina di San Gregorio d’Ippona, atti relativi al controllo dell’attendibilità dei pentiti escussi nel corso dell’istruttoria dibattimentale, altri che attengono alla posizione di Giancarlo Pittelli, il noto penalista e tra i principali imputati nel maxi procedimento penale; numerosi Dvd, tabulati e decreti acquisitivi, documentazione su servizi di geolocalizzazione, di sms, sulla deposizione degli operatori del Ros di Roma e Catanzaro, nonché del Roni di Vibo; e ancora accertamenti urgenti sui luoghi, sulle cose e sulle persone, compendiati ed allegati alle informative redatte dal Reparto Operativo Nucleo Investigativo Carabinieri di Vibo Valentia con proprio indice e Hard disk recante i files audio delle intercettazioni di cui è stata chiesta la perizia trascrittiva, prelevati dal “Cit” della Procura, la sentenza del gup distrettuale relativa al processo “Imponimento” ed altro ancora.
Intercettazioni Bonavota e verbale Megna
Altro aspetto esposto dalla rappresentante della pubblica accusa è quello relativo alla informativa sulla recentissima cattura di Pasquale Bonavota e sulle peculiarità dell’indagine svolta che si è caratterizzata da una serie di intercettazioni anche a carico di parenti stretti del presunto boss di Sant’Onofrio dalle quali è stato possibile risalire al luogo in cui questi si era nascosto, vale a dire Genova. Sempre dall’attività intercettiva emergerebbe anche il conferimento, secondo la Dda, di una ulteriore dote di ’ndrangheta ricevuta da Bonavota. Tale produzione è stata messa quindi a disposizione delle difese, in particolare dell’avvocato Tiziana Barillaro che ha chiesto al Tribunale un termine per visionarla: termine accordati fino al 6 maggio. Sempre nel corso dell’udienza il pm Frustaci ha annunciato il deposito di un ulteriore verbale del neo pentito Pasquale Megna riguardante in particolare le posizioni di due imputati: Gaetano Molino e Agostino Redi. (f.p.)