Mecenate cosentino riporta in Italia opera dimenticata in Spagna: “Era il desiderio della regina”

Dettagli del dipinto celati dal mistero. Una volta arrivato in Italia sarà sottoposto a indagini diagnostiche per analizzare le scritte incise

La città di Palermo potrà dare il benvenuto ad una nuova opera. Il cosentino Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, mecenate attivo nella valorizzazione dei tesori artistici cittadini è riuscito ad ottenere dal governo spagnolo una fedele riproduzione dello Spasimo di Raffaello dimenticata nella Penisola Iberica. La committente del quadro, Maria Cristina di Borbone – due Sicilie, nata a Palermo nel 1806 e sposata con il re di Spagna Ferdinando VII “era molto legata alla sua città natale – racconta Roberto Bilotti -. Sapendo quanto i palermitani tenessero a riottenere lo Spasimo dl Raffaello, opera commissionata per la città ma prelevata dal re di Spagna Filippo IV nel 1661 e oggi nella collezione del Prado, decise di commissionare al migliore artista di corte una copia fedelissima. Questa doveva essere portata a Palermo, ma una serie di vicissitudini storiche glielo hanno impedito”.

“Sono riuscito ad esaudire il desiderio della regina”

“Sono riuscito ad esaudire il desiderio della regina”

“La storia del quadro è tormentata come il suo originale. Ma dopo una difficile trattativa – spiega Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona – sono riuscito ad esaudire il desiderio della regina e presto sarà a Palermo”. Il dipinto verrà esposto e tenuto presso Palazzo Oneto a partite dal 14 luglio, giorno dell’inaugurazione e in occasione deì festeggiamenti della Santa patrona della città. La scelta del luogo non è casuale. Il nonno di Maria Cristina, Ferdinando III, frequentava assiduamente ìl palazzo, sede dall’Ottocento di un esclusivo circolo nobiliare, le .Conversazioni del Fiore, che durante il Carnevale organizzava magnifiche feste e spettacoli di maschere napoletane. Tutta la sua famiglia viveva assiduamente la città, come anche il papà Francesco, che nella sua tenuta a Boccadifalco si dedicava alla botanica. È passato alla storia per aver promulgato la prima Costituzione siciliana nel 1812.

Dettagli del dipinto celati dal mistero

Ancora molti dettagli della storia del dipinto sono celati dal mistero. Come spiega la storica dell’arte Maria Emilia Graziani, esperta della tradizione raffaellesca in Sicilia, il dipinto “potrebbe essere quello fatto eseguire da Isabella II nel 1846 forse in previsione del tentativo da parte di sua madre Maria Cristina, in ristrettezze economiche, di vendere l’originale all’Inghilterra nel 1847 assieme alla Perla, altro dipinto di Raffaello, per una cifra astronomica, ma l’operazione non andò in porto. In seguito – continua la storica – ci fu un tentativo da parte dell’Inghilterra di accordo segreto per acquistare tre dipinti di Raffaello della collezione spagnola, fra i quali lo Spasimo di Sicilia, per la somma di 80.000 sterline, sostituendoli con delle copie, ma il tentativo fu smascherato. Saranno necessari degli studi sul contesto storico e sociopolitico”. Una volta arrivato in città, il dipinto potrà essere sottoposto ad indagini diagnostiche per potere accedere ai pigmenti utilizzati e per analizzare le scritte incise. Sarà un altro tassello di bellezza che si andrà ad aggiungersi al ricco e variegato patrimonio della città. (Giornale di Sicilia)

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