Medici aggrediti a Vibo, consiglio comunale straordinario: “Risposte concrete sulla sanità”

Il sindaco Maria Limardo: "Chiarezza su nuovo ospedale, restyling dello Jazzolino e assunzioni. Il tempo delle parole è finito"

Risposte chiare e responsabilità da parte di tutti gli attori interessati. Questo il messaggio che si leva dal consiglio comunale di Vibo convocato in seduta straordinaria questa mattina per analizzare la delicata situazione della sanità vibonese. Nulla di sostanziale rispetto a quanto già asserito nel precedente civico consesso avente del mese scorso avente il medesimo ordine del giorno, tuttavia l’occasione è servita per mantenere alta l’attenzione soprattutto a seguito delle due ultime aggressioni ai danni di medici. C’è necessità di implementare il numero del personale, di dotare lo “Jazzolino” di attrezzature migliori e di avere tempi certi per la realizzazione del nuovo ospedale anche alla luce del recente annuncio del governatore della Regione, Roberto Occhiuto, sulla conclusione dell’iter del progetto esecutivo entro il prossimo luglio.

Le parole del sindaco

Le parole del sindaco

A fare gli onori di casa – alla presenza del commissario Asp, Giuseppe Giuliano, sanitari, del consigliere regionale Raffaele Mammoliti, organizzazioni sindacali e addetti ai lavori – è stato il primo cittadino Maria Limardo (tra l’altro presidente della Conferenza dei sindaci) che ha rilevato come oggi “ciascuno di noi sia chiamato ad assumersi responsabilità dopo i gravissimi episodi dei giorni scorsi e ad interrogarsi sulle condizioni generali sulla sanità nel territorio calabrese, vibonese in particolare, e ancor più nello specifico sulle condizioni dello Jazzolino”. Una chiamata alle responsabilità della politica, delle istituzioni, degli stessi cittadini, dove ognuno ha la propria quota, ha affermato il capo dell’amministrazione di palazzo Razza, ricordando l’encomiabile operato dei medici nel corso dei “difficili mesi della pandemia: sono stati eroi durante l’emergenza mentre oggi sono addirittura diventati invisibili o, peggio, nemici agli occhi di chi li aggredisce. Bisogna capire che la sanità, dopo due anni di Covid, non è andata avanti, tutt’altro, tant’è che le richieste avanzate già nel 2019 circa assunzioni, nuovo ospedale, restyling dello Jazzolino nelle more di realizzazione del nuovo presidio sui cui tempi è imperativo vigilare, sono rimaste inevase”.
Ha parlato, la Limardo, di “fatti di gravità assoluta”, riferendosi alle aggressioni, ed evidenziando come “moltissime non vengano denunciate ma non certo per omertà dei sanitari quanto piuttosto per quel senso di compassione che anima il medico nei confronti del paziente”. Quindi, l’appello anche ai cittadini a “tenere basso il livello di tensione” e necessità di intervento sui problemi e sul bisogno degli assistiti per “dare la loro certezza che la salute sia garantita all’interno dei presidi ospedalieri vibonesi, migliorando il rapporto tra i medici di base e il nosocomio Jazzolino perché se ci sono denunce da parte del Tribunale del Malato allora vuol dire che c’è un fondo di verità. Oggi questo non avviene anche perché abbiamo una medicina territoriale inadeguata e liste d’attesa troppo lunghe, ma il tempo delle parole è finito e abbiamo esigenza di avere un cronoprogramma delle attività”.

La parola a Giuliano

Su tutti questi aspetti è intervenuto il commissario Asp, Giuseppe Giuliano che ha ammesso nuovamente una carenza di personale in tutti i reparti dello Jazzolino ma ha ricordato l’attivazione di 13 procedure selettive con varie modalità a tempo determinato e indeterminato per 23 sanitari; ha evidenziato la messa sotto contratto di tre anestesisti che daranno una mano sia sul presidio di Vibo “che deve essere punto di riferimento della sanità provinciale”, che negli altri del territorio. E gli interventi in questi ultimi “avrebbero dovuto aiutare a sgravare il carico al pronto soccorso dello Jazzolino evitando che la popolazione convergesse presso di esso. La stessa cosa è stata realizzata per mezzo delle convenzioni con le aziende universitarie di Cosenza e del Mater Domini per destinare personale a Vibo, Tropea e Serra per ridurre le liste d’attesa». Giuliano ha ricordato le richieste avanzate dai vari primari, tra attrezzature medicali o per diagnostica nonché di personale, che «sono state soddisfatte”.
Per quanto concerne gli aspetti strutturali, il manager ha reso noto che oggi pomeriggio avrà un incontro in Regione in cui si parlerà inevitabilmente del nuovo presidio di Vibo sui cui tempi non “si possono dare tempi certi che però saranno lunghi ma questo non ce lo possiamo permettere. Ritengo, pertanto, che nel frattempo vengano effettuati interventi sullo Jazzolino e tra questi figurano la creazione di posti di terapia intensiva esterni con dei moduli, aumentando i posti al pronto soccorso; sono stati autorizzati i lavori esterni alla struttura, e disposto l’attivazione della palazzina di Malattie Infettive in cui ci sono ormai solo posti Covid, con 10 posti letto”. Altra cosa annunciata attiene all’avvio dei lavori in sala parto fermi “per difetti sul vecchio capitolato e tra 40 giorni dovrebbe essere nuovamente attiva”; sono state aumentate poi le ore della specialistica ambulatoriale al fine di ridurre l’impatto delle liste d’attesa. Si prevede, inoltre, per mezzo di una apposita convenzione universitaria, anche un ambulatorio a settimana di neuropsichiatria infantile.
Sui concorsi, Giuliano ha segnalato sia i tempi biblici sia la circostanza che sono appetibili solo quelli a tempo indeterminato: “Ma attingere dalle graduatorie esistenti è un problema perché molti medici aspettano la chiamata sotto casa. Si potrebbe superare non utilizzando le graduatorie ma questo non accade”, per poi annunciare l’iter di assunzione, tramite bando, di personale tecnico-amministrativo indispensabile per lo svolgimento delle altre attività non sanitarie :”Quella degli informatici ad esempio è un categoria preminente per le dinamiche tecniche. Se riuscissimo ad aprire un ufficio informatico normale risparmieremmo circa 4 milioni di euro l’anno”. Infine un accenno all’atto aziendale che “sto redigendo – ha reso noto il commissario – e che verrà poi sottoposto ai sindaci e alla Regione» e alla medicina del territorio per la quale «sono state triplicate le ore settimanali per gli operatori”. (f.p.)

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