Medico aggredito in panificio a Vibo, il pestaggio raccontato in aula dal collega

I fatti risalgono al 2017. Gli ispettori dell'Asp effettuano un controllo, ravvisano delle irregolarità e uno di loro viene pestato a sangue

Nuova udienza dinnanzi al Tribunale di Vibo Valentia nel processo sull’aggressione ai danni di Fortunato Carnovale, il medico all’epoca dei fatti in servizio al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale vibonese, che vede imputati Antonio e Angelo D’Andrea, accusati di lesioni gravi. Questa mattina è stato sentito il collega di Carnovale, il medico Salvatore Pilieci, testimone oculare dell’aggressione avvenuta dinnanzi al panificio del Rosario in pieno centro abitato a Vibo dove i due ispettori dell’Asp si erano recati per un normale controllo. Il teste ha risposto alle domande del pubblico ministero e della parte civile rappresentata in aula dall’avvocato Falduto nonché dal legale difensore dei due imputati, l’avvocato Santo Cortese.

Testimone oculare dell’aggressione

Testimone oculare dell’aggressione

Nel corso della testimonianza, davanti al giudice Moricca, il medico ha esposto tutta la vicenda storica dal momento dell’accertamento ispettivo fino all’aggressione del collega avvenuta fuori dall’esercizio commerciale. I fatti risalgono al 2017. Secondo l’accusa il dottore Carnovale sarebbe stato aggredito e pestato dai titolari del panificio. Il motivo? I due ispettori dell’Asp di Vibo avevano ravvisato delle irregolarità che si sarebbero dovute sanare entro due giorni, pena la chiusura del locale. Per come aveva dichiarato il dottor Carnovale, dopo la notizia della possibile chiusura la situazione era peggiorata e lui era scappato gridando “aiuto aiuto, chiamate la Polizia”. Era stato però raggiunto e “mi sono sentito spinto alle spalle – aveva dichiarato in ospedale – e caduto rovinosamente a terra sono stato preso a calci e pugni”. La prossima udienza è prevista per novembre, quando verranno ascoltati i testimoni presentati dalla difesa degli imputati.

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