Mega rissa in un parco di Milano, alcuni indossano la mascherina anti-Coronavirus (VIDEO)

Una violenta rissa è avvenuta nelle scorse ore nella zona di Quarto Oggiaro, a Milano. Protagonisti alcuni ragazzi che, non rispettando il decreto per evitare il contagio dal Coronavirus, se le sono date di santa ragione. Alcuni di loro indossavano le mascherine.

La scena è stata notata da alcuni cittadini, chiusi in casa, i quali hanno avvertito la polizia. Il tutto è stato ripreso dal comitato di quartiere che ha postato, sulla propria pagina Facebook, la mega rissa. Oltre alle mascherine, alcuni giovani erano anche armato di coltelli, catene e bastoni. Di seguito il post del “Comitato Quarto Oggiaro”: “Ore 15.00 dal mio terrazzo vedo nel Parco dei 600 un gruppo di 8 persone. Non hanno mascherine. Si passano delle sigarette, presumo hashish. Credo che parlino arabo. Sono indeciso se chiamare la polizia per il solo fatto che hanno disatteso la domiciliazione. Rinuncio. Alle 15.30 sento urla e strepiti. Ora le persone sono una ventina, molti sono armati di bastone ed uno di loro sembra impugnare un coltello. Alcuni si picchiano. Qualcuno fomenta, qualcun altro cerca di dividere, molti stanno a guardare. In tanti urlano dai balconi di smetterla. Dopo quindici minuti, arriva la polizia. Speriamo che nessuno di loro abbia bisogno di sovraccaricare il già oberato pronto soccorso dell’Ospedale Sacco”.

La scena è stata notata da alcuni cittadini, chiusi in casa, i quali hanno avvertito la polizia. Il tutto è stato ripreso dal comitato di quartiere che ha postato, sulla propria pagina Facebook, la mega rissa. Oltre alle mascherine, alcuni giovani erano anche armato di coltelli, catene e bastoni. Di seguito il post del “Comitato Quarto Oggiaro”: “Ore 15.00 dal mio terrazzo vedo nel Parco dei 600 un gruppo di 8 persone. Non hanno mascherine. Si passano delle sigarette, presumo hashish. Credo che parlino arabo. Sono indeciso se chiamare la polizia per il solo fatto che hanno disatteso la domiciliazione. Rinuncio. Alle 15.30 sento urla e strepiti. Ora le persone sono una ventina, molti sono armati di bastone ed uno di loro sembra impugnare un coltello. Alcuni si picchiano. Qualcuno fomenta, qualcun altro cerca di dividere, molti stanno a guardare. In tanti urlano dai balconi di smetterla. Dopo quindici minuti, arriva la polizia. Speriamo che nessuno di loro abbia bisogno di sovraccaricare il già oberato pronto soccorso dell’Ospedale Sacco”.

Redazione Calabria 7

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