Melanoma, appello agli influencer: “No ai post con la pelle scottata”

Melanoma

No ai post con la pelle scottata che gli influencers puntualmente pubblicano alle prime esposizioni al sole. Sono un messaggio errato che spinge i followers ad adottare comportamenti sbagliati e molto dannosi per la salute. È l’appello lanciato da Imi – Intergruppo Melanoma Italiano al mondo social a pochi giorni dall’inizio della stagione estiva. Una diagnosi di cancro su tre è un tumore della pelle. Il principale fattore che predispone al suo sviluppo è l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV): sole e lettini abbronzanti. E i danni alla pelle si accumulano con il passare degli anni a partire dalla prima scottatura solare.

“I messaggi errati – sottolinea Ignazio Stanganelli, presidente IMI, direttore della Skin Cancer Unit Irccs Irst Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori – vanificano gli sforzi dei medici, delle società scientifiche, delle associazioni pazienti, del ministero della pubblica istruzione e della sanità nella prevenzione primaria e nella sfida contro il melanoma.” Consapevolezza è la parola chiave per la prevenzione primaria. E in quest’ottica Imi ha inoltre ideato e realizzato MelaMEd (Melanoma Multimedia Education), la piattaforma multimediale sul melanoma che mira a costituire un vero e proprio network tra i team multidisciplinari melanoma presenti sul territorio nazionale e la rete territoriale degli operatori sanitari, coinvolgendo anche i medici di base.

“I messaggi errati – sottolinea Ignazio Stanganelli, presidente IMI, direttore della Skin Cancer Unit Irccs Irst Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori – vanificano gli sforzi dei medici, delle società scientifiche, delle associazioni pazienti, del ministero della pubblica istruzione e della sanità nella prevenzione primaria e nella sfida contro il melanoma.” Consapevolezza è la parola chiave per la prevenzione primaria. E in quest’ottica Imi ha inoltre ideato e realizzato MelaMEd (Melanoma Multimedia Education), la piattaforma multimediale sul melanoma che mira a costituire un vero e proprio network tra i team multidisciplinari melanoma presenti sul territorio nazionale e la rete territoriale degli operatori sanitari, coinvolgendo anche i medici di base.

Una sorta di atlante multimediale di rapido accesso e facilmente consultabile, contenente tutte le informazioni fondamentali su questo tumore della pelle molto aggressivo. “La prevenzione primaria per i tumori cutanei – sottolinea Stanganelli – il riconoscimento clinico della “lesione sospetta” e l’identificazione dei pazienti a rischio per melanoma sono le strategie raccomandate dall’Unione Europea. In questa strategia tutti i medici, in particolare i Medici di Medicina Generale (MMG), hanno un ruolo critico”.

Progetto “MelaMEd”

Il progetto MelaMEd è una iniziativa a carattere nazionale per la formazione del medico nella prevenzione primaria e secondaria del melanoma cutaneo e per la conoscenza di base dell’intero percorso diagnostico terapeutico.

La piattaforma Web  include anche un’area di formazione che parte con una Fad asincrona, patrocinata dalla Fnomceo, per Biologi, Medici per le discipline di: chirurgia generale, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia plastica e ricostruttiva, dermatologia e venereologia, ginecologia e ostetricia, medicinagenerale (medici di famiglia), medicina interna, oftalmologia, oncologia, otorinolaringoiatria, pediatria, pediatria (pediatri di libera scelta) e odontoiatri e dà 8 crediti ECM. L’iscrizione attraverso la piattaforma www.scientificorganizingservice.com/fad, è gratuita.

“Una rivoluzione nel panorama della formazione multimediale nella classe medica – conclude Stanganelli – con l’interazione tra la Fad Asincrona di e learning IMI con le video-relazioni e la biblioteca virtuale di approfondimento.”

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