Melissa, Oliverio: “Simbolo di una Calabria che vuole cambiare”

Oliverio a Melissa

Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, nel pomeriggio di oggi, in Piazza del Popolo a Melissa, è intervenuto insieme al Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini e al Sindaco di Melissa Raffaele Falbo, alla commemorazione del 70° anniversario dell’eccidio di Fragalà, quando tre giovani contadini. due uomini e una donna, Francesco Nigro (29 anni), Giovanni Zito (20 anni appena) e Angelina Mauro (24 anni), furono uccisi dalla polizia inviata dal ministro Scelba in seguito all’occupazione delle terre incolte del latifondo del barone Berlingieri.

“Era assolutamente doveroso -dice Oliverio- rendere omaggio e riaccendere la memoria collettiva su un avvenimento cruciale nella storia delle lotte contadine per la terra in Italia, che raggiunsero in Calabria il culmine a fine ottobre del 1949 con l’uccisione di due uomini e una donna, tre giovani braccianti che chiedevano, coraggiosamente, di poter esercitare il proprio diritto al lavoro. Per questo ho fortemente voluto che la Regione Calabria affiancasse e sostenesse l’Amministrazione comunale di Melissa nel promuovere questa due giorni di studio, soprattutto pensando alle giovani generazioni, in occasione di un anniversario importante come quello dell’eccidio nel fondo Fragalà”.

“Era assolutamente doveroso -dice Oliverio- rendere omaggio e riaccendere la memoria collettiva su un avvenimento cruciale nella storia delle lotte contadine per la terra in Italia, che raggiunsero in Calabria il culmine a fine ottobre del 1949 con l’uccisione di due uomini e una donna, tre giovani braccianti che chiedevano, coraggiosamente, di poter esercitare il proprio diritto al lavoro. Per questo ho fortemente voluto che la Regione Calabria affiancasse e sostenesse l’Amministrazione comunale di Melissa nel promuovere questa due giorni di studio, soprattutto pensando alle giovani generazioni, in occasione di un anniversario importante come quello dell’eccidio nel fondo Fragalà”.

L’iniziativa si inserisce in una “due giorni” organizzata dal Comune di Melissa e fortemente sostenuta dalla Regione Calabria con il patrocinio della Camera dei Deputati e della Provincia di Crotone per onorare la memoria delle vittime e affrontare il tema attualissimo dello sviluppo e del lavoro con gli strumenti della riflessione storica e dell’analisi politica, economica e sociale. “Melissa -ha proseguito-è la testimonianza di una vicenda storica drammatica che ha visto cadere nel sangue i contadini che lottavano per la rottura del latifondo, ma è anche lo snodo dell’apertura di una fase nuova. Il passaggio, cioè, del latifondo bloccato ad una fase nella quale c’erano tante speranze per lo sviluppo del Mezzogiorno e che, invece, sono state tradite, non sono state corrisposte. Ci sono state profonde trasformazioni, ci sono stati molti cambiamenti, ma spesso non sono andati nella direzione auspicata dai contadini, dalle popolazioni del Sud. La risposta è stata una risposta distorta che ha allargato il gap tra il Nord ed il Sud del Paese. Questa risposta, questa impostazione sbagliata ha determinato un allargamento dei disequilibri, delle disuguaglianze e la mancanza di lavoro è proprio il portato di questa impostazione sbagliata”.

Se si vuole uscire dall’ impasse, bisogna ripartire dal Sud, che deve essere assunto come risorsa per lo sviluppo di tutto il Paese, soprattutto oggi, in un mutato contesto internazionale dove, appunto, la globalizzazione impone una capacità competitiva. Il Sud è la porta dell’Europa nel Mediterraneo e dovrebbe essere assunto nelle sue potenzialità, come una grande risorsa per uno sviluppo sostenibile attraverso politiche di investimento nei corridoi infrastrutturali; Gioia Tauro deve essere considerata per quello che è, appunto, la porta per intercettare i crescenti traffici che segnano il Mediterraneo in questa fase. E, inoltre, occorrono investimenti in direzione dello sviluppo produttivo, della crescita, della valorizzazione delle risorse a partire dal turismo, dall’agroalimentare. Noi stiamo lavorando in questa direzione, ma c’ è bisogno di politiche nazionali, perchè da soli, il Sud e la Calabria non vanno da nessuna parte”. “Questa comunità–ha aggiunto Oliverio- ha vissuto con dolore, sulla propria pelle e nella propria carne, la barbara uccisione di tre giovani lavoratori della terra che ha segnato in maniera indelebile l’identità di Melissa e dell’intero territorio calabrese.

Quel sacrificio, che commosse l’opinione pubblica nazionale ed internazionale, non fu vano e rappresentò un episodio fondamentale nella crescita e nel lungo percorso di emancipazione della democrazia italiana. Melissa rappresenta il simbolo della Calabria che vuole cambiare, della volontà di lotta e dell’antica aspirazione alla giustizia delle classi meno abbienti del sud. Quel giorno un nuovo soggetto politico è apparso sulla scena. Su queste terre, che avevano visto il dominio dei grandi proprietari terrieri -ha concluso Oliverio-quei braccianti non conquistarono la terra, ma difesero con orgoglio e con coraggio la loro dignità, la loro voglia di liberarsi definitivamente dalle vessazioni e dai soprusi. Quella gente era espressione di un popolo unito e compatto, una grande forza riformista, portatrice di un progetto di rinascita della Calabria”. La manifestazione è proseguita con un concerto della banda musicale “Città di Melissa” e con la proiezione del docufilm di Enrico Le Pera “La via della Terra”. Al Museo del vino, infine, si è tenuto un convegno conclusivo sul tema “Sud-Calabria-Melissa”, coordinato da Tiziana Selvaggi, al quale hanno preso parte, assieme al Sindaco Falbo, la consigliera regionale Flora Sculco, il presidente della Provincia di Crotone Ugo Pugliese, la parlamentare Enza Bruno Bossio, il direttore de il Crotonese Giuseppe Pipita, il giornalista llario Ammendolia, l’europarlamentare Pina Picierno, l’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo e il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio.

Landini, invece, ha dichiarato: “Settant’anni dopo è ancora attuale parlare dei fatti di Melissa perché il lavoro dev’essere un diritto. Lì le persone furono uccise perché lavoravano la terra, da lì scattò la richiesta di affermare la dignità della persona attraverso il lavoro. Oggi questo è ancora un problema  aperto perché ancora oggi si è poveri lavorando e il diritto al lavoro molto spesso è negato al punto che tanti giovani se ne devono andare dal nostro paese”

Landini si è anche soffermato sulla vertenza dei 53 lavoratori del supermercato Carrefour di Crotone licenziati lo scorso 16 ottobre. “Lì  – ha commentato il segretario della Cgil – siamo alla follia di un datore di lavoro che licenzia con un whatsapp. Le persone non sono merce che si può comprare e vendere. C’è bisogno di ricostruire la cultura del lavoro, che vuol dire rispetto delle persone e anche rispetto di chi fa seriamente l’imprenditore, che anche quello dev’essere un lavoro importante non fatto per sfruttare. Lì si pone anche il problema delle multinazionali che appaltando il lavoro non si assumono la responsabilità di quello che succede: appalti, subappalti, finte cooperative sono l’altro male con il quale dobbiamo fare i conti cambiando le leggi sbagliate che sono state fatte in questi anni”. A proposito di leggi sbagliate Landini ha aggiunto che “il sistema degli appalti, sia pubblici che privati, ha aperto la strada alla criminalità organizzata. Per questo chiediamo che si cambino leggi come la sblocca cantieri e piuttosto si facciano partire gli investimenti che è quello che serve per far ripartire il Mezzogiorno”.

Redazione Calabria 7

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