Fino a una settimana fa in molti, nel centrodestra, erano pronti a scommettere che la partita non fosse chiusa. I malumori di Fratelli d’Italia sulla Presidenza della Commissione di Vigilanza Rai hanno avuto ripercussioni anche sulle elezioni calabresi e la stessa Giorgia Meloni sembrava pronta a mettere in discussione la candidatura di Roberto Occhiuto, con Wanda Ferro che già scaldava i motori ai box.
Torna il sereno
Torna il sereno
A distanza di qualche giorno tutto sembra essere rientrato. Ci sono stati comunicati, post e selfie distensivi che lasciano pensare come i margini per un ritorno all’armonia, posto che una rottura reale non c’è mai stata, siano nel centrodestra piuttosto ampi. Come larga è la percezione di avere, restando uniti, la vittoria a portata di mano. E si sa che la prospettiva di potersi dividere tante postazioni di potere è il migliore collante per la politica di ogni colore e ad ogni livello.
Arriva Giorgia
Di nuovo c’è anche l’annunciata venuta in Calabria della leader di FdI: Giorgia Meloni sarà in piazza a Catanzaro il prossimo 14 settembre e i bene informati, dall’interno, assicurano che la discesa della leader della destra postmissina servirà a suggellare definitivamente l’appoggio a Occhiuto e l’unità della coalizione.
Una «situazione antipatica»
Giorgia Meloni potrebbe però presto trovarsi in una «situazione antipatica» secondo giornali di area come Libero che forniscono ampi particolari della cena tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi a Villa Certosa. Nonostante FdI punti a diventare il partito italiano con più consensi una leadership meloniana sarebbe messa parecchio in discussione dalla forza congiunta dei gruppi Lega-Forza Italia.
La federazione
«In un clima di grande amicizia – si legge in una nota delle scorse ore – Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno affrontato i principali temi di attualità. Sul futuro del centrodestra è stato condiviso il calendario di iniziative» da assumere «da qui ai prossimi mesi per costruire una federazione tra le forze politiche di centrodestra che sostengono il governo». Ecco: chissà se questa rinnovata comunione d’intenti Matteo-Silvio non possa mettere prima o poi di nuovo in discussione la tenuta del centrodestra calabrese.
s. p.