di Mimmo Famularo – Maglietta bianca e jeans per Wanda Ferro, vestito lungo e rigorosamente in nero per Giorgia Meloni. Le “sorelle d’Italia” tra il casual e l’elegante arringano il teatro comunale di Catanzaro, stracolmo di militanti, simpatizzanti e semplici curiosi. Così Fratelli d’Italia lancia la sfida in vista delle elezioni che il 12 giugno designeranno l’erede di Sergio Abramo e il nuovo consiglio comunale. “Mi ha fatto sorridere – esordisce Meloni riferendosi a Wanda Ferro – quando ho saputo che si diceva che tu eri stata costretta a candidarti e addirittura messa in discussione la tua candidatura in Parlamento se non avessi accettato questa sfida. Io penso che chi scrive una cosa del genere che, probabilmente accade in molti partiti, non conosce me, non conosce Wanda Ferro e non conosce Fratelli d’Italia”. Giù gli applausi prima di un altro chiarimento in tre punti. A parlare è sempre Giorgia Meloni: “Punto primo, noi non facciamo scelte sulla base del tornaconto perché altrimenti avremmo fatto scelte molto diverse; punto secondo, chi conosce l’attività di Wanda Ferro a Roma e la sua presenza in varie commissioni come l’Antimafia, sa che nessun partito dotato di senno sarebbe contento di rinunciare al contributo che una persona come Wanda Ferro porta alle istituzioni di questa Nazione. Punto terzo, io non dico a Wanda Ferro cosa debba fare in Calabria perché solitamente è lei che a spiegarmi cosa io possa fare per la Calabria”.
Wanda Ferro, una scelta di “qualità”
Wanda Ferro, una scelta di “qualità”
Parole importanti quelle di Giorgia Meloni che risuonano dal teatro comunale di Catanzaro tra un applauso e un altro. La leader di Fratelli d’Italia ribadisce a più riprese il grande feeling con Wanda Ferro, il cui abbraccio precede un lungo discorso che tocca diverse tematiche. “Con tutte le difficoltà del caso partiamo comunque da un vantaggio: tutti conoscono Wanda Ferro a Catanzaro. La conoscono come donna, la conoscono come amministratrice, la conoscono come politico, la conoscono come persona che è legata a questa terra e per questo può dare a questa terra le risposte che servono. E’una persona che non ha padroni, che non ha amici degli amici da accontentare e io credo che sia esattamente quello che serve in una terra come questa. Confido che in una terra di uomini e donne liberi si voglia votare per difendere quella libertà”.
Le “beghe” del centrodestra
Per Giorgia Meloni nel centrodestra è mancata “la volontà di anteporre i bisogni dei cittadini di Catanzaro ai problemi interni alle singole forze politiche”. “Non penso – dichiara – che i cittadini e i destini di una terra come questa, che soffre, che ha bisogno di coraggio, di gettare un po’ il cuore oltre l’ostacolo, possano essere piegati alle beghe. Le beghe mi interessano poco, per cui quando vedo le beghe io cerco di immaginare una alternativa, e poi ci diranno i cittadini di Catanzaro cosa ne pensano”. Chiede chiarezza, regole, rispetto e orgoglio la leader di Fratelli d’Italia in riferimento alla situazione interna al centrodestra. Sulle fibrillazioni in Forza Italia, Meloni aggiunge: “Sono questioni che riguardano il partito di Forza Italia e io che sono segretario di un altro partito non mi permetto di metterci bocca. Penso che ognuno i problemi del proprio partito se li debba vedere al suo interno e che sia abbastanza fuori luogo mettersi ad argomentare su queste materie. Dopodiché i problemi della coalizione sono altri, io li ho spiegati tante altre volte. Noi chiediamo chiarezza, chiediamo regole, chiediamo rispetto e chiediamo orgoglio, per rappresentare questa metà campo, perché non crederò mai al racconto per cui in Italia per essere presentabile tu devi essere di sinistra, o andare a braccetto con la sinistra o governare con la sinistra. Io – conclude Meloni – penso che sia molto presentabile tentare di governare questa nazione con le idee e i valori del centrodestra”.