“Mia moglie è scappata con 6.500 euro e mi ha calunniato”: la denuncia di un 41enne

"Sono rimasto di sasso. La sua denuncia è stata archiviata, ma lei e i miei soldi sono spariti"

Sedotto e abbandonato. È quello che è successo ad un 41enne originario di Palermo che si è rivolto al tribunale di Mantova dopo che sua moglie, 25enne di origine marocchina, lo ha denunciato per percosse ed è scappata con il suo denaro. A raccontare la vicenda è stata la Gazzetta di Mantova, città dove entrambi sono andati a vivere dopo essersi conosciuti. Lo scorso 27 maggio l’uomo si è presentato in aula per raccontare la sua storia.

Stando a quanto si legge sul quotidiano, i due si erano conosciuti in un albergo in Trentino, dove entrambi lavoravano, lei come addetta alle pulizie e lui in sala ristorante. Poi, hanno cominciato a frequentarsi, finché lei gli confessa le angherie, le botte e i soprusi che subisce nella sua famiglia di musulmani estremisti. “Portami con te, salvami, se mi sposi sarò libera. Sei l’amore della mia vita”, lo avrebbe implorato. Lui le crede ma lei lo avrebbe avvertito: “Per il matrimonio c’è un vincolo: ‘Devi versare alla mia famiglia 6.500 euro, è il prezzo per la mia libertà, ma non ti preoccupare, poi li riprendo e te li restituisco. E anch’io lavorerò”.

Stando a quanto si legge sul quotidiano, i due si erano conosciuti in un albergo in Trentino, dove entrambi lavoravano, lei come addetta alle pulizie e lui in sala ristorante. Poi, hanno cominciato a frequentarsi, finché lei gli confessa le angherie, le botte e i soprusi che subisce nella sua famiglia di musulmani estremisti. “Portami con te, salvami, se mi sposi sarò libera. Sei l’amore della mia vita”, lo avrebbe implorato. Lui le crede ma lei lo avrebbe avvertito: “Per il matrimonio c’è un vincolo: ‘Devi versare alla mia famiglia 6.500 euro, è il prezzo per la mia libertà, ma non ti preoccupare, poi li riprendo e te li restituisco. E anch’io lavorerò”.

Dopo sei mesi, e dopo il bonifico al padre, i due si sposano, ma solo due settimane dopo le nozze il palermitano nota qualcosa di strano. Vedendola oziare tutto il giorno, le chiede come mai non si cerchi un lavoretto, per contribuire al bilancio familiare. La risposta è inequivocabile: “Non ci penso proprio”. Il giorno successivo lei sostiene l’esame per la patente, e il giorno dopo ancora sparisce. ‘L’ho chiamata e cercata inutilmente dai genitori – ricorda il marito – e i carabinieri a cui mi sono rivolto mi hanno comunicato che mia moglie mi aveva appena denunciato per percosse. Sono rimasto di sasso. La sua denuncia è stata archiviata, ma lei e i miei soldi sono spariti. Quindi l’ho denunciata prima per truffa e poi per calunnia”.

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