Michele Affidato restaura la corona di Maria Santissima Addolorata di Rossano

L’incoronazione si è tenuta in Cattedrale per mano dell’arcivescovo Maurizio Aloise
affidato

Con la benedizione e la posa della corona restaurata della Sacra Effige di Maria Santissima Addolorata, molto venerata nell’Alto Ionio cosentino, inizia la settimana Santa per la comunità rossanese. Domenica 2 aprile, nella Cattedrale di Maria Santissima Achiropita in Rossano, alla presenza di autorità civili, militari, religiose, della Confraternita e di numerosi fedeli, si è svolto il rito dell’incoronazione, da parte del dell’Arcivescovo di Rossano – Cariati, S.E. Rev.ma Mons. Maurizio Aloise.

Momento vissuto con fede

Momento vissuto con fede

Un momento particolarmente sentito e vissuto con fede, di fronte alla Sacra Effigie figura cardine della Confraternita M. SS.ma Addolorata di Rossano istituita nel 1702, che vede come Priore della stessa Umberto Corrado e segretario Giuseppe Calarota. Il maestro orafo Michele Affidato, rinomato ed apprezzato a livello nazionale ed internazionale, non solo per la creazione di gioielli ma anche per il suo intenso e riconosciuto lavoro nell’ambito dell’arte sacra, ha riportato a nuova luce la corona. L’opera arrivata nel laboratorio dell’orafo crotonese, che si presume sia stata realizzata nella seconda metà dell’1800, inizialmente è stata sottoposta ad un trattamento di pulitura per eliminare tutte le ossidazioni.

Il lavoro di Affidato

Successivamente sono state ripristinate tutte le parti che nel tempo erano state saldate con metalli, quali lo stagno, e sono state riparate le tante lesioni e i cedimenti del metallo. Inoltre, sono stati aggiunti alcuni elementi di metallo mancanti. Infine, la corona è stata sottoposta ad un trattamento galvanico per mantenere nel tempo una buona conservazione. Così è stata restituita al suo antico splendore la corona della Madonna di Maria SS.ma Addolorata, con grande apprezzamento da parte dell’Arcivescovo, della Confraternita e dei presenti per il lavoro eseguito.

Statua riportata all’attenzione dei fedeli

“Con la corona restaurata in preparazione alla settimana Santa – dichiara l’arcivescovo monsignor Aloise – la Vergine Maria con questo segno viene riportata all’attenzione di noi cristiani e fedeli come colei che ai piedi della croce è stata donata a noi come madre e modello del nostro vivere cristiano. Questa sera, facendo questo omaggio e atto di venerazione, vogliamo dire che ancora una volta la accogliamo come nostra Madre, maestra e regina dei martiri. La nostra terra ha la fortuna di esprimere artisti e artigiani come Michele Affidato, che con la loro opera unita alla loro fede riescono ad esprimere quelli che sono i sentimenti del popolo cristiano, appagando questo nostro desiderio di venerazione verso la Madonna addolorata. Un bravo artista che sta esprimendo nella nostra regione veramente tante opere che riguardano anche l’arte sacra”.

Il legame, la storia e il culto del territorio

“Quando vieni incaricato di riportare a nuova luce opere che raccontano il legame, la storia ed il culto di un territorio è una grande responsabilità – commenta l’orafo Michele Affidato nel suo intervento – nel mio percorso artistico sono state tante le opere che ho realizzato e restaurato. Questo mi rende particolarmente orgoglioso, consapevole di aver contribuito attraverso la mia arte alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio artistico della Chiesa. In un periodo così difficile per le tante guerre e di cambiamento epocale la Madonna possa sempre proteggerci tutti con la speranza di un mondo migliore”.

Lavoro delicato e certosino

“Il restauro della corona da parte di Michele Affidato – commenta il priore della confraternita Umberto Corrado – è stato un lavoro delicato e certosino, grazie alla donazione di un benefattore che rimane anonimo. Oggi inizia per noi della Confraternita il clou della settimana Santa con un concerto della passione dedicato alla Madonna Addolorata”. Il concerto ‘Musiche della Passione dedicato a M. SS. Addolorata’, giunto alla III Edizione è stato diretto dal maestro Di Vasto con la direzione artistica di Antonio Maria D’Amico.

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