“Un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto, per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro e per l’attualità delle sue riflessioni”. Così Papa Francesco ha parlato di Rosario Livatino, il giudice “ragazzino” ucciso dalla mafia nel 1990, in occasione della cerimonia di beatificazione dello scorso mese di maggio. Il “Magna Graecia School in the city” ha promosso una serata evento ad ingresso gratuito, in sua memoria, nel cortile del Liceo Opera Salesiana “Beato Michele Rua” a Soverato. Una serata speciale a conclusione di un festival pensato e disegnato per i giovani delle scuole del territorio catanzarese, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni al linguaggio cinematografico e contribuire in maniera importante alla loro formazione umana, civile, sociale e culturale.
La serie tv firmata Rai
La serie tv firmata Rai
Durante l’evento, moderato dalla giornalista Teresa Pittelli, è stato proiettato il documentario “Il giudice di Canicattì. Rosario Livatino, il coraggio e la tenacia” del giornalista Davide Lorenzano. Ospite speciale l’attore e regista Michele Placido, da sempre artista particolarmente sensibile e attento alle storie di fede e di legalità, che ha offerto la propria testimonianza sul palco annunciando anche la realizzazione di una miniserie firmata Rai sul giudice siciliano. Le riprese della fiction saranno realizzate ad Agrigento, proprio dove circa un mese fa si è svolta la cerimonia di beatificazione. “Il Papa, in un recente incontro, ci ha espresso la sua soddisfazione nel rendere beato Livatini – afferma Placido a margine dell’evento -. Non è mai accaduto in duemila anni di storia della Chiesa che un magistrato diventi santo. Il sacrificio di personaggi eroici come Livatini, Falcone e Borsellini ha insegnato molto ai ragazzi, rassicurandoli allo stesso tempo”.
Un gigante contemporaneo
Raggiante Davide Lorenzano, autore del documentario: “Non si pensi a Livatino come una personalità della storia. Lui è stato un gigante contemporaneo – spiega -. Spesso dico ai ragazzi che, fuori dagli uffici, guardava film come Star Trek a casa con il padre. Personalità del genere, apparentemente inarrivabili, sono tra di noi ma spesso lo capiamo troppo tardi”. Gianvito Casadonte, invece, rimarca l’importanza di un progetto “nato per i ragazzi, per raccontare i grandi uomini, spesso dimenticati, che hanno fatto la storia di questo paese. Livatino merita di essere divulgato nelle storie. Alla famiglia salesiana devo la mia formazione, qui ho mosso i miei primi passi e una serata del genere mi rende entusiasta”. (a.b.)