Migranti, in 24 ore sbarcate 1.326 persone a Lampedusa

Nell'hotspot dell'isola il numero delle persone ospitate è salito a 1.425

Continua a Lampedusa l’emergenza migranti. Sono 338, con cinque diverse imbarcazioni, quelli arrivati sabato notte, per un totale di 1.326 persone soccorse in 24 ore. Nell’hotspot dell’isola il numero delle persone ospitate è salito a 1.425. La guardia costiera tunisina ha bloccato nella notte tra venerdì e sabato almeno 20 tentativi di migrazione irregolare, soccorrendo 803 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà al largo di Sfax, Mahdia e Nabeul.

La guardia di finanza ha bloccato un gommone di 4 metri con a bordo 8 tunisini, fra cui un minore, partiti da Teboulba in Tunisia, pagando complessivamente 15mila dinari tunisini. A ruota, la motovedetta V7003 delle Fiamme gialle ha intercettato e portato alla banchina di Lampedusa un barcone in legno di 15 metri con 97 bengalesi, etiopi, marocchini, siriani, sudanesi ed egiziani. Il gruppo ha riferito d’essere partito da Zuara, in Libia, e d’aver pagato 4mila euro a testa per la traversata. Sempre dalla Libia, ma da Tripoli, sono invece salpati, con un natante di 12 metri, i 130 (3 donne e 5 minori) bengalesi, siriani ed egiziani soccorsi, in area Sar, dalla Cp319 della guardia costiera che ha anche, rientrando verso Lampedusa, agganciato un barchino in vetroresina con a bordo 55 bengalesi, marocchini, egiziani, somali e pakistani, che hanno raccontato d’essere partiti alle ore 18 di venerdì da Tagiura (Libia). A Punta Sottile, i militari della tenenza della guardia di finanza hanno intercettato, poco prima della mezzanotte, 48 bengalesi, etiopi, marocchini, siriani, egiziani e palestinesi che erano appena sbarcati. Nel gruppo anche 2 minori e 3 donne, una delle quali è stata portata al poliambulatorio perché stava male. Il natante utilizzato per il viaggio, iniziato da un porto imprecisato della Libia, non è stato ritrovato.

La guardia di finanza ha bloccato un gommone di 4 metri con a bordo 8 tunisini, fra cui un minore, partiti da Teboulba in Tunisia, pagando complessivamente 15mila dinari tunisini. A ruota, la motovedetta V7003 delle Fiamme gialle ha intercettato e portato alla banchina di Lampedusa un barcone in legno di 15 metri con 97 bengalesi, etiopi, marocchini, siriani, sudanesi ed egiziani. Il gruppo ha riferito d’essere partito da Zuara, in Libia, e d’aver pagato 4mila euro a testa per la traversata. Sempre dalla Libia, ma da Tripoli, sono invece salpati, con un natante di 12 metri, i 130 (3 donne e 5 minori) bengalesi, siriani ed egiziani soccorsi, in area Sar, dalla Cp319 della guardia costiera che ha anche, rientrando verso Lampedusa, agganciato un barchino in vetroresina con a bordo 55 bengalesi, marocchini, egiziani, somali e pakistani, che hanno raccontato d’essere partiti alle ore 18 di venerdì da Tagiura (Libia). A Punta Sottile, i militari della tenenza della guardia di finanza hanno intercettato, poco prima della mezzanotte, 48 bengalesi, etiopi, marocchini, siriani, egiziani e palestinesi che erano appena sbarcati. Nel gruppo anche 2 minori e 3 donne, una delle quali è stata portata al poliambulatorio perché stava male. Il natante utilizzato per il viaggio, iniziato da un porto imprecisato della Libia, non è stato ritrovato.

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