Il Viminale è alla ricerca di una seconda nave per la quarantena e nuove strutture per gestire la nuova ondata di migranti positivi al Coronavirus.
Il Viminale è al lavoro per mettere a disposizione un’altra nave – oltre alla Moby Zazà, ancorata a Porto Empedocle – da collocare tra Calabria e Sicilia e da destinare alla quarantena dei migranti positivi al coronavirus che sbarcano sulle coste italiane, dopo l’impennata di arrivi degli ultimi giorni e, in particolare, la situazione di tensione in Calabria.
Si sta individuando la modalita’ per mettere a disposizione la nave nel più breve tempo possibile, attraverso una trattativa privata o una requisizione, senza passare per la gare.
Il ministero dell’Interno è in contatto con la Protezione civile, e insieme a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti oggi avvia una procedura d’urgenza per individuare in tempi rapidi la seconda nave.
Si sta individuando la modalità per mettere a disposizione la nave nel più breve tempo possibile, attraverso una trattativa privata o una requisizione, senza passare per la gare. Intanto sono stati rafforzati i presidi di sorveglianza delle strutture attualmente utilizzate per l’isolamento dei migranti.
Navi e caserme, il piano del Viminale
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera per l’isolamento dei migranti in arrivo Italia l’idea è di utilizzare navi e caserme. Il governo dovrebbe requisire un traghetto e starebbe individuando strutture militari dove i migranti possano trascorrere la quarantena.
Per quanto riguarda la situazione in Calabria il Viminale dovrebbe mettere a disposizione un immobile gestito dall’Agenzia dei beni confiscati alle mafie.
Il ministero dell’Interno cercherà insomma di reperire il maggior numero di posti disponibili per far fronte agli arrivi delle prossime settimane che, si prevede, non saranno pochi.
Videoconferenza Lamorgese con commissari Ue e diversi ministri dell’Interno
Oggi inoltre il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ospiterà in videoconferenza un vertice con gli omologhi di Germania, Francia, Spagna e Malta e di Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania.
L’obiettivo è rafforzare la collaborazione con i Paesi di partenza dei flussi migratori più consistenti verso l’Italia.
Redazione Calabria 7
© Riproduzione riservata