Minacce social a Gratteri, Davi e Brugnano: solidarietà dalla politica catanzarese

gratteri procura

Il sindaco Sergio Abramo e l’assessore alle politiche sociali, Lea Concolino, hanno espresso la propria solidarietà al procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e ai candidati alle recenti elezioni di San Luca, Klaus Davi e Giuseppe Brugnano. “Le minacce apparse su Facebook e riportate dalla stampa, rivolte in maniera più o meno velata al procuratore Nicola Gratteri, al già candidato a sindaco di San Luca, Klaus Davi, e al già candidato consigliere comunale di San Luca, Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del sindacato di Polizia Fsp, l’ennesimo, vigliacco tentativo di intimidire chi, come loro, lottano ogni giorno per garantire e far rispettare la legalità, lo Stato di diritto e la democrazia”.

Abramo e Concolino hanno aggiunto: “Gratteri, Davi e Brugnano non hanno certo bisogno della nostra solidarietà per continuare, ognuno secondo le proprie competenze, quell’azione incisiva che ha portato e continua a portare ottimi risultati, come nel caso di Gratteri, nell’ambito del contrasto della criminalità organizzata o, come hanno fatto Davi e Brugnano, a esprimere in maniera libera e coraggiosa la volontà, per niente scontata, di mettersi in discussione in quella Primavera della democrazia che sono state le elezioni in un Comune come San Luca, finalmente tornato ad autodeterminarsi dopo di anni di vuoto e commissariamento.

Abramo e Concolino hanno aggiunto: “Gratteri, Davi e Brugnano non hanno certo bisogno della nostra solidarietà per continuare, ognuno secondo le proprie competenze, quell’azione incisiva che ha portato e continua a portare ottimi risultati, come nel caso di Gratteri, nell’ambito del contrasto della criminalità organizzata o, come hanno fatto Davi e Brugnano, a esprimere in maniera libera e coraggiosa la volontà, per niente scontata, di mettersi in discussione in quella Primavera della democrazia che sono state le elezioni in un Comune come San Luca, finalmente tornato ad autodeterminarsi dopo di anni di vuoto e commissariamento.

Forse queste minacce che si susseguono sono indicative di quanto le istituzioni, la Magistratura, le forze sane della classe dirigente e della politica siano sulla strada giusta, quella stessa strada temuta dalle persone che temano venga loro meno il terreno sotto il quale hanno potuto camminare in passato. Il vero sciacallo – hanno concluso Abramo e Concolino – è chi continua a pensare che in Calabria si possa minacciare e insultare rimanendo impuniti, senza che la gente perbene, che è molto, ma molto più numerosa, resti in silenzio: non c’è più spazio per certi criminali”.

Fiorita: “Ferma condanna al messaggio minatorio indirizzato sui social nei confronti di Davi, Brugnano e Gratteri.” “Non si può che esprimere una ferma condanna riguardo al messaggio diffuso sui social da un presunto esponente della famiglia Mancuso, nucleo della criminalità organizzata calabrese, nei confronti di Klaus Davi, Giuseppe Brugnano, già candidati alle ultime elezioni amministrative a San Luca, e del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. I destinatari di questi post dal contenuto offensivo e minatorio sono noti all’opinione pubblica per l’impegno, la dedizione e il coraggio profusi, ciascuno nel proprio ruolo, nella lotta alla mafia e nella promozione della cultura della legalità. Sono certo che le indagini delle autorità competenti contribuiranno a rendere giustizia e a tutelare l’immagine e la reputazione delle tre personalità che, in questo momento, hanno bisogno di sentire la vicinanza e la solidarietà da parte di tutto il mondo politico-istituzionale e dell’intera società civile.

Il giornalista, il poliziotto e il procuratore si stanno distinguendo, ognuno nel proprio settore, per aver acceso i riflettori sui fenomeni che inquinano il nostro territorio e sul bisogno di rialzare la testa lanciando dei messaggi che, evidentemente, non hanno lasciato indifferenti gli esponenti della ‘ndrangheta. Davi e Brugnano, in particolare, sono stati testimoni attivi, insieme ad Alessia Bausone e ad altri generosi e coraggiosi protagonisti della società calabrese, di un processo di sensibilizzazione e partecipazione democratica che a San Luca è rimasto sopito per troppi anni e che, al di là delle dinamiche elettorali, merita di essere difeso e sostenuto”.

Catanzaro nel Cuore: “Solidarietà a Brugnano, Davi e Gratteri.” “Considerando l’enorme e incomparabile divario umano, culturale, di valori e di personalità che separa coloro i quali hanno scritto, utilizzando i social, gli insulti rivolti ai “candidati antimafia” delle ultime elezioni di San Luca da chi, quegli insulti, li ha ricevuti, non bisognerebbe nemmeno aprire una discussione. Ma dal momento che i social, appunto, offrono un megafono anche a chi non merita le più elementari libertà, sentiamo il dovere civico di difendere ed esprimere la nostra solidarietà al nostro socio e amico di sempre Giuseppe Brugnano, nonché a Nicola Gratteri e a Klaus Davi. Sono loro, infatti, i destinatari delle attenzioni social provenienti da un post pubblicato su un profilo facebook riconducibile ad ambienti loschi. Dando per scontato che la magistratura non starà ferma rispetto a simili volgari attacchi, riteniamo importante che si alzino più voci per condannare le parole di odio provenienti da chi fa del malaffare il proprio strumento di vita.

A noi piacciono gli “scribacchini” che usano le parole per condannare le mafie; a noi piacciono i “collaboratori di giustizia” che si pongono dalla parte dell’onestà; a noi piacciono i “poliziotti” che si espongono in prima persona per contrastare i delinquenti. A loro va la nostra totale e incondizionata solidarietà. Ai poveretti, nel corpo, nello spirito e nella mente, che usano i social per insultare chi porta avanti battaglie di civiltà e di giustizia, auguriamo soltanto di poter trovare il buon senso e scoprire la bellezza della verità. Guadagnerebbero le loro stesse vite. Perché ogni vita deve avere una grande dignità e un impatto positivo nelle comunità, come ci ricordano “scribacchini”, “collaboratori di giustizia” e “poliziotti” caduti nell’adempimento del proprio dovere, contro l’ignoranza barbarica della cultura mafiosa che – da quando ha imparato a scrivere – utilizza anche i post su Facebook.”

Redazione Calabria 7

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