È stato rimesso in libertà dopo un mese e mezzo di arresti domiciliari il 39enne A.D. di Terravecchia, accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie, difeso di fiducia dagli avvocati penalisti Raffaele Meles e Provino Meles.
“Cercò di strangolarla”
“Cercò di strangolarla”
La vicenda nasce dalla denuncia querela sporta dalla vittima, in seguito alla ricezione dell’ennesimo messaggio audio whatsapp con il quale l’uomo la minacciava di morte. La donna aveva deciso di raccontare tutto ai carabinieri, facendo loro ascoltare i messaggi audio e riferendo tutti gli episodi di aggressioni verbali e fisiche subiti nel corso di oltre dieci anni di matrimonio, che in più occasioni avevano messo a rischio la sua stessa vita come la volta in cui – sempre secondo il racconto della donna – l’uomo avrebbe cercato di strangolarla. Il provvedimento del Tribunale di Castrovillari aveva disposto nei confronti del 39enne la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, ma, proprio quando i carabinieri hanno notificato tale provvedimento all’indagato, quest’ultimo contattava nuovamente la moglie – che in quel momento si trovava alla Stazione dei carabinieri per denunciare altri maltrattamenti subiti – minacciandola di morte in presenza degli stessi militari. Alla luce di questo episodio, all’indagato veniva applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari. In tale circostanza A.D. ha nominato quale difensore di fiducia l’avvocato Raffaele Meles, il quale, in sede di interrogatorio chiedeva al gip di autorizzare il proprio assistito a recarsi al lavoro. L’istanza veniva totalmente accolta e, dopo un mese di detenzione domiciliare, il difensore richiedeva la revoca degli arresti domiciliari. Nella mattinata di giovedì il GIP, nonostante il parere contrario della p.o., rimetteva in libertà il 39enne A.D. applicandogli contestualmente