(D.C.) – Architetto, nuotatore, calciatore, ma in particolare amico unico e inimitabile. Questo e tanto altro era Sergio Mirante (30enne morto a causa di un male incurabile di cui sta emergendo l’alto profilo in queste ore di profonda tristezza per familiari e amici) al quale anche il nostro giornale sta dedicando un approfondimento a cura di Antonia Opipari.
Ma struggente è soprattutto il ricordo dei colleghi e compagni di squadra della formazione dell’Ordine professionale a cui apparteneva. “Dopo tante battaglie coraggiosamente vinte – hanno scritto i professionisti nella loro affettuosa e commossa missiva inviata a calabria7.it – hai perso quella più importante e ci hai lasciati sgomenti, increduli, disorientati. In un batter d’occhio sei volato via, lasciando in tutti noi un vuoto che non riusciremo più a colmare”.
Ma struggente è soprattutto il ricordo dei colleghi e compagni di squadra della formazione dell’Ordine professionale a cui apparteneva. “Dopo tante battaglie coraggiosamente vinte – hanno scritto i professionisti nella loro affettuosa e commossa missiva inviata a calabria7.it – hai perso quella più importante e ci hai lasciati sgomenti, increduli, disorientati. In un batter d’occhio sei volato via, lasciando in tutti noi un vuoto che non riusciremo più a colmare”.
La breve lettera, poi, si conclude così: “La memoria di ognuno di noi non rimane ‘accesa’ per ciò che abbiamo fatto, ma per quanto abbiamo lasciato. E oggi il carissimo Sergio ci ha lasciato un’infinità di ricordi, bellissimi e indelebili, che avremo il compito di non far morire. Mai. Ecco perché, in questo momento di sconforto e sofferenza, noi restiamo uniti e ti onoriamo proprio come farebbe la squadra più forte del mondo. Sappiamo infatti che tu vorresti questo per poi ‘mandarlo a segno’ nel cuore di ognuno di noi…..Arrivederci, dunque, gigante buono. E sappi che sarà impossibile dimenticarti. Ti vorremo sempre bene”.