Più impianti di videosorveglianza negli stadi ed il rafforzamento del codice etico nel mondo del calcio per contrastare il razzismo e l’antisemitismo durante gli incontri di calcio. È quanto deciso nel corso di una riunione al Viminale, presieduta dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, nonchè da rappresentanti della Comunità ebraica allo scopo di condividere l’elaborazione di “ogni utile iniziativa per fornire risposte ancor più tempestive ed efficaci agli atti di antisemitismo e razzismo durante gli incontri di calcio”.
L’obiettivo
L’obiettivo
Nel corso della seduta, dopo una attenta analisi dei recenti episodi avvenuti negli stadi – scrive La Stampa -, è stata condivisa la presentazione di un documento del Governo per una maggiore responsabilizzazione del mondo del calcio, anche attraverso il rafforzamento dello strumento del codice etico e l’implementazione di sistemi di videosorveglianza all’interno degli impianti. L’obiettivo, secondo quanto riferisce il Viminale, è realizzare più efficaci azioni sia sul fronte del contrasto al grave fenomeno, anche per perseguire tempestivamente i responsabili di tali atti, che su quello della prevenzione, con la partecipazione attiva degli stessi club calcistici e agendo, in particolare, sulle frange estreme delle tifoserie.
“Rispetto e reputazione”
Durante la riunione è stata inoltre rilevata l’importanza di adottare iniziative per affermare i valori del “rispetto” e della “reputazione”, in un’ottica di valorizzazione delle azioni propositive attuate dai club calcistici. È stata, da ultimo, valutata la realizzazione di mirate campagne informative e di comunicazione con il coinvolgimento dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, attivo presso il Viminale. Gli interventi da attuare – conclude La Stampa – verranno presto analizzati in una nuova riunione del tavolo per approfondire gli aspetti tecnici.