Mobbing al Pronto Soccorso di Catanzaro, il Codacons diffida l’azienda ospedaliera

incendio catanzaro

“Abbiamo ricevuto segnalazioni di una serie di soprusi, episodi di discriminazione, forme di emarginazione, minacce e aggressioni, avvenuti presso il Pronto Soccorso, perpetrati in modo sistematico nei confronti del personale sanitario”. È quanto denuncia il vice presidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto, lasciando prefigurare un’ipotesi di mobbing all’interno dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. “I comportamenti e le iniziative assunte dalla dottoressa, che giunge fino a molestare, assalire, porre in essere vessazioni, attacchi verbali (anche alla presenza dell’Utenza) – spiega Di Lieto – hanno determinato un insopportabile degrado delle condizioni di lavoro all’interno dell’Unità Operativa, oltre a minare la salute, la professionalità e la dignità dei lavoratori costretti a subire tali inqualificabili comportamenti. Le conseguenze di tali episodi, inoltre, finiscono per ripercuotersi sulla serenità con cui i dipendenti si rapportano quotidianamente con l’utenza”.

Per queste ragioni il Codacons ha invitato già lo scorso settembre l’azienda ospedaliera ad intervenire, “assumendo tutte le dovute iniziative affinché tutte questi episodi perpetrati a danno del personale sanitario avessero immediatamente a cessare”. “Il 15 ottobre 2020 a seguito di un incontro concessoci dal commissario Zuccatelli – continua – si è avuta rassicurazione circa l’attivazione di un procedimento disciplinare onde verificare il reale accadimento di quanto narrato e l’assunzione degli opportuni provvedimenti”.

Ma alle parole non sono seguite azioni. “Ad oggi non solo non risulta attivato alcun procedimento disciplinare – spiega Di Lieto – ma le rassicurazioni fornite dal commissario s’infrangono con quanto accade quotidianamente. E allora, considerata la grave emergenza in atto e atteso che il personale sanitario ha il sacrosanto diritto di operare in assoluta tranquillità, ci si vede costretti a chiedere, formalmente, quale iniziative abbia assunto l’azienda a seguito delle denunce pervenute e relative a episodi a dir poco inquietanti”.

“Giova evidenziare – continua il vice presidente nazionale del Codacons – come il mancato esercizio o la decadenza dall’azione disciplinare, dovuti all’omissione o al ritardo, senza giustificato motivo, degli atti del procedimento disciplinare o valutazioni sull’insussistenza dell’illecito disciplinare irragionevoli o manifestamente infondate, comporta una responsabilità disciplinare in capo all’inerte (o addirittura complice) dirigente”.

Ed è per questo che il Codacons chiede immediate e formali rassicurazioni “circa la tutela del personale sanitario attraverso una doverosa azione disciplinare che, ad oggi, non è stata attivata”. “Resta inteso che non ricevendo rassicurazioni in tal senso – conclude Di Lieto – decorsi infruttuosamente ulteriori sette giorni dalla data di ricezione della presente, saremo costretti a richiedere il presidio dell’autorità giudiziaria, anche per il ristoro dei danni, tutti, subiti dai lavoratori, rivendendo l’azienda complice di siffatte manchevolezze”.

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