di Mimmo Famularo – “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Cita un vecchio proverbio il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra per responsabilizzare i candidati sindaco alle prese in questa fase con la definizione delle alleanze e la costruzione delle liste. La “questione morale” è centrale anche a Catanzaro, uno dei Comuni capoluogo di Regione che il prossimo 12 giugno andrà alle urne per eleggere il nuovo sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. Nell’intervista rilasciata a Calabria7, Morra traccia l’identikit degli “impresentabili” e specifica gli strumenti ai quali affidarsi per individuarli attraverso il codice di autoregolamentazione della Commissione antimafia e la Legge Severino.
– Senatore Morra perché ha deciso di appoggiare alle Comunali di Catanzaro l’avvocato Di Lieto e non il candidato ufficiale del centrosinistra Fiorita
– Senatore Morra perché ha deciso di appoggiare alle Comunali di Catanzaro l’avvocato Di Lieto e non il candidato ufficiale del centrosinistra Fiorita
Conosco Francesco Di Lieto da più anni, ho condotto con lui battaglie politiche importanti, mi sono trovato quasi sempre sulla sua stessa posizione e di conseguenza mi è sembrato naturale valutare la sua proposta politica. Questa valutazione è stata ovviamente positiva. Per quanto riguarda Nicola Fiorita lo ho conosciuto a suo tempo quando ha sfidato il cosiddetto centrosinistra tirandosi fuori da un mondo melmoso e oggi lo trovo candidato di quel mondo e mi domando cosa sia cambiato rispetto a cinque o sei anni fa.
– Le ultime inchieste condotte dalla Procura di Catanzaro hanno fatto emergere un presunto intreccio tra politica corrotta, imprenditoria collusa e ‘ndrangheta. Con i fondi del Pnrr in arrivo gli interessi si moltiplicano. Esiste un vaccino per evitare che Catanzaro perda anche questo treno
Per evitare qualunque fenomeno corruttivo o di infiltrazione, c’è un unico vaccino: la massima trasparenza possibile e in tempi ragionevolmente brevi al fine di permettere un controllo continuo e sistematico da parte di chiunque, non soltanto di portatori di interesse diretto ma anche di semplici cittadini e contribuenti su quanto viene speso dagli enti pubblici. Se al Comune di Catanzaro, ad esempio, relativamente alla sezione “Amministrazione e trasparenza” del suo portale è tutto a posto siamo a un buon livello di partenza ma se, al contrario, dovessero esserci ritardi o inadempienze significa che proprio quello il mondo da attenzionare.
– Mi dà l’identikit di “impresentabile”. Secondo la Commissione parlamentare antimafia è un colui che è già imputato o può essere anche un indagato?
Secondo il codice di autoregolamentazione della Commissione parlamentare antimafia vigente, che è quello approvato dalla consiliatura Rosy Bindi e non dalla consiliatura Morra perché ancora le presidenze delle due Camere non l’hanno sottoposto a valutazione di ratifica, è impresentabile non semplicemente chi è indagato ma colui che è rinviato a giudizio per una tipologia di reati talmente gravi da essere ritenuti ostativi. Si tratta di reati contro la pubblica amministrazione, non reati di opinione. Sono impresentabili coloro che rientrano nella pletora di ipotesi avanzata dalla Legge Severino, ma questo è un altro discorso ancora rispetto al codice di autoregolamentazione della Commissione che si può trovare tranquillamente sul sito.
– Quello di Catanzaro è stato definito il Consiglio comunale più indagato d’Italia. In corso ci sarebbe un’operazione di autentico ‘riciclaggio politico’ con consiglieri comunali uscenti indagati o imputati alla ricerca di un posto in qualche lista per evitare la disoccupazione. Cosa possono e devono fare partiti e movimenti per evitare che ciò accada senza demandare ogni volta alla magistratura?
Partiti, movimenti e soggetti che propongono e offrono liste civiche sottopongono al giudizio degli elettori le loro proposte. Se gli elettori dimostrano di apprezzare quelle proposte bisognerà accettare anche questo esito. La democrazia è questa. Sta a noi, cittadini ed elettori, premiare oppure no chi sottopone al vaglio dell’elettore degli impresentabili. Ricordo sempre quanto sosteneva Paolo Borsellino: quando in campagna elettorale si va a prendere un caffè con un rappresentante della cosca o della ‘ndrina locale non si compie certamente reato ma si manda un messaggio molto netto e molto chiaro alla comunità
– Va di moda il trucco di non candidare chi è alle prese con guai giudiziari di vario tipo che tuttavia costruisce liste ad personam magari sotto insegne civiche e siede al tavolo delle trattative al fianco del candidato sindaco. Non le pare una presa in giro
Qui tutti quanti cercano di ripulire la propria immagine scaricando su altre liste con cui però si apparentano. Il gravame di candidature improponibili e vergognose sono queste alleanze e questi accordi che inficiano il quadro. Anche chi si propone ‘pulito’ faccia attenzione a coloro con cui si propone in alleanza perché ‘dimmi con chi vai e ti dirò chi sei’.