La Corte d’Appello di Catanzaro ha condannato a quattro mesi e 15 giorni di reclusione l’imprenditore Piero Citrigno, ex editore dei quotidiani “Calabria Ora” e poi “L’Ora della Calabria”. La sentenza prevede anche la revoca delle statuizioni civili in favore di Franco Paolo Bozzo (padre del giornalista) e la condanna del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti al pagamento delle spese delle spese di lite del grado. Era accusato di violenza privata ai danni di Alessandro Bozzo, il giornalista che si suicidò il 15 marzo del 2013 nella sua casa di Marano Principato, nell’hinterland cosentino. In primo grado nel 2016, l’editore era stato condannato a 4 mesi di carcere, anche se la Procura di Cosenza aveva chiesto una condanna a 4 anni di reclusione.
L’accusa di violenza privata ai danni del giornalista è scaturita dall’aver modificato le sue condizioni di lavoro. Il contratto di Bozzo infatti venne tramutato da tempo indeterminato a tempo determinato. Poi il contratto di solidarietà e lo stipendio ridotto nei mesi successivi. Sposato e con una bambina, il giornalista aveva compiuto 40 anni pochi giorni prima di togliersi la vita con un colpo di pistola sparato alla tempia nel piccolo studio che aveva in casa dove era solito lavorare.
L’accusa di violenza privata ai danni del giornalista è scaturita dall’aver modificato le sue condizioni di lavoro. Il contratto di Bozzo infatti venne tramutato da tempo indeterminato a tempo determinato. Poi il contratto di solidarietà e lo stipendio ridotto nei mesi successivi. Sposato e con una bambina, il giornalista aveva compiuto 40 anni pochi giorni prima di togliersi la vita con un colpo di pistola sparato alla tempia nel piccolo studio che aveva in casa dove era solito lavorare.