Morte in clinica, dopo la riesumazione arriva l’imputazione coatta per cinque medici

Nel dicembre del 2015, la signora Maria Straface, di anni 55, moriva per cause ancora da stabilire nella casa di cura “ M. Misasi – San Bartolo” di Cosenza. A seguito del decesso i familiari sporsero una denuncia per ipotesi di colpa medica a carico di tutti i sanitari che la ebbero in cura dal momento del ricovero avvenuto nel reparto di neurologia all’Ospedale Annunziata di Cosenza, a seguito di emorragia mesencefalica, fino alla degenza nella Casa di Cura “Misasi”.

Successivamente, su istanza dei familiari, rappresentati dall’avvocato Aldo Zagarese del Foro di Castrovillari, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, nella persona del P.M procedente il dottor A. Tridico, disponeva con decreto del 20 gennaio 2016 il disseppellimento del cadavere per eseguire l’accertamento irripetibile dell’esame autoptico ai fini di accertare le cause dell’avvenuto decesso.

Successivamente, su istanza dei familiari, rappresentati dall’avvocato Aldo Zagarese del Foro di Castrovillari, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, nella persona del P.M procedente il dottor A. Tridico, disponeva con decreto del 20 gennaio 2016 il disseppellimento del cadavere per eseguire l’accertamento irripetibile dell’esame autoptico ai fini di accertare le cause dell’avvenuto decesso.

A seguito del deposito delle relazioni mediche dei consulenti della Procura ebbe inizio il “travagliato” iter giudiziario in quanto il P.M. procedente ha avanzato richiesta di archiviazione del procedimento che, seppure ritualmente opposta del difensore, è stata irritualmente accolta dal GIP presso il Tribunale di Cosenza che con ordinanza del 7 marzo 2017 ha disposto l’archiviazione del procedimento.

A tanto è seguito ricorso per Cassazione dei familiari della deceduta e la Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso, con sentenza del 24 novembre 2017 ha annullato senza rinvio il provvedimento archiviativo, rimettendo gli atti al Tribunale di Cosenza per l’ulteriore corso.

A questa sono seguite n. 3 richieste di archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Cosenza, (21/12/2018-21/03/20149 e 30/11/2019) che tutte ritualmente opposte e discusse in diverse udienze camerali da parte dell’avv. Aldo Zagarese, per ultimo in data 7 settembre 20, hanno determinato il GIP presso il Tribunale di Cosenza, con ordinanza di accoglimento delle deduzioni in opposizione del 7 ottobre 2020, a richiedere l’imputazione coatta per i medici indagati.

Pertanto con provvedimento del 13 ottobre 2020 la Procura della Repubblica di Cosenza, ha emesso richiesta di rinvio a giudizio a seguito di imputazione coatta, a carico dei sanitari originariamente indagati, per il reato di omicidio colposo, che verrà discussa alla prossima udienza preliminare del 28 gennaio 2021.

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