Morte sospetta all’Ospedale Pugliese di Catanzaro, scatta l’inchiesta della Procura

E' stata disposta l'autopsia sul corpo della 40enne, i consulenti dovranno verificare l'esistenza di eventuali responsabilità mediche

Una morte sospetta all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, quella di Rossella Passalacqua, 40enne, di etnia rom, residente a  Catanzaro, che ha perso la vita il 9 giugno scorso dopo essere stata sottoposta ad intervento chirurgico, una morte sui cui il sostituto procuratore  Francesca Ravizza vuole fare chiarezza.  E’ stato il fratello della vittima a sporgere denuncia ai carabinieri facendo scattare l’inchiesta della Procura per omicidio colposo, allo stato contro ignoti. Ha riferito agli investigatori le condizioni di salute della sorella già in cura da diverso tempo all’Asp del quartiere Lido, dove regolarmente tre volte a settimana andava a fare la dialisi.

Il calvario di Rossella

Il calvario di Rossella

Ma il calvario di Rossella Passalacqua inizia il  25 maggio, quando viene trasportata dal 118 al nosocomio cittadino per essere ricoverata. Le prime notizie che la famiglia riceva le sono state riferite proprio dalla paziente “ho l’intestino perforato, devono operarmi”. Dopo l’intervento, Rossella resta sotto osservazione medica e dopo altri quattro giorni circa, la famiglia viene a sapere nuovamente, secondo quanto riportato in denuncia,  dalla Rossella che le avevano fatto le analisi del sangue e che avevano scoperto un’infezione in corso. Un  amico del fratello che lavora al Pugliese gli riferisce che stavano portando la sorella in sala operatoria per rimuovere una sacca dall’intestino “di cui non aveva più bisogno e che avrebbero fatto dei controlli”. Poi è la zia ad andare in ospedale ed apprende che Rossella, ricoverata nel reparto di Terapia intensiva, era stata sottoposta ad intervento chirurgico, ma ai familiari non sarebbe stato riferito nulla, scoprendo che l’operazione non era andato a buon fine e che l’infezione si era estesa per tutto il corpo.

Dal coma farmacologico alla morte

Rossella era stata intubata, le sue condizioni di salute andavano via via peggiorando dopo l’intervento per rimuovere la sacca dall’intestino. Poi il coma farmacologico e la telefonata dall’ospedale alla famiglia in cui l’interlocutore comunicava la morte di Rossella. Il magistrato, davanti alle parti offese rappresentate dai legali Giovanni Gemelli e Antonio Ludovico ha disposto l’autopsia sul corpo di Rossella, conferendo l’incarico ai medici legali che dovranno fare luce sulla morte della 40enne, comprendere se sussistono colpe di natura medico-sanitaria o se la donna sarebbe morta a prescindere dall’esistenza di eventuali omissioni o responsabilità di chi l’ha avuta in cura.  

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