di Gabriella Passariello- Ci sono cinque indagati nell’inchiesta aperta dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Irena Crea sulla morte sospetta di Antonio Foresta, 54enne Vigile del fuoco in servizio al Comando provinciale di Catanzaro, avvenuta il 9 settembre scorso nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Pugliese Ciaccio. Si tratta di Onofrio Mario Galati, medico; Concetta Spagnolo, tecnico radiologo; Antonio Tavano, del 118; Teresa Morabito, infermiera; e Roberto Russo, sanitario, nei confronti dei quali il magistrato titolare del fascicolo, ipotizza il reato di responsabilità colposo per morte o lesioni personali in ambito sanitario. Un atto dovuto per consentire alle persone sottoposte ad indagini di esercitare il diritto di difesa.
Il conferimento incarico per l’autopsia
Il conferimento incarico per l’autopsia
Stamattina davanti ai legali degli indagati, gli avvocati Antonello Talerico, Simona Porcaro, Angelo Grandinetti e Ottavio Porto, il pm ha conferito l’incarico peritale al professore Bernardo Silvio Cavalcanti per l’esame autoptico che è in corso all’istituto di Medicina legale del policlinico universitario Mater Domini. L’esito dell’autopsia chiarirà le cause della morte, se il cuore del Vigile ha smesso di battere per cause dipendenti da una responsabilità di tipo medico-sanitario o se il decesso sarebbe avvenuto a prescindere da una presunta colpa medica.
La ricostruzione dei fatti
Secondo la ricostruzione dei fatti, Foresta da alcune settimane lamentava dei forti dolori di stomaco. Era stato quindi deciso di sottoporlo a una radiografia con mezzo di contrasto da effettuare al “Pugliese”. La mattina dell’analisi qualcosa è andato storto, il solfato di bario che avrebbe dovuto ingerire prima dell’esame effettuato in una clinica di Cropani sarebbe stato fatale, probabilmente la vittima lo avrebbe inalato o avrebbe ingerito male il solfato di bario che sarebbe finito nei polmoni. Viene chiamato il 118, che non ritiene di dover intervenire, consigliando di portare l’uomo all’ospedale Pugliese-Ciaccio, dove viene trasportato e hanno iniziano gli accertamenti. All’atto delle dimissioni il paziente viene colpito da cinque arresti cardiaci. Immediato l’intervento del personale sanitario che ha tentato di soccorrere il 54enne. Subito dopo Foresta è stato trasferito in terapia intensiva, ma ogni sforzo di rianimarlo sarebbe stato vano e il suo cuore ha smesso di battere. Una morte su cui i parenti vogliono chiarezza, per questo hanno denunciato il fatti alla magistratura che ha aperto un’inchiesta decidendo di acquisire la cartella clinica e disporre l’esame autoptico. Foresta, originario di Taverna, da alcuni anni si era trasferito con la moglie a Botricello. Per anni aveva lavorato nel Comando provinciale dei vigili del fuoco di Crotone, poi il trasferimento nel Comando di via Cortese a Catanzaro.