Nota di Gabriella Andriani, Responsabile movimento autonomo Calabria, in merito alla libertà di stampa.
“I Cittadini, spesse volte, non reagiscono o sembrano indifferenti alla violazione dei loro diritti perché non sono consapevoli della realtà, o peggio, vengono messi a conoscenza di una verità mistificata.
“I Cittadini, spesse volte, non reagiscono o sembrano indifferenti alla violazione dei loro diritti perché non sono consapevoli della realtà, o peggio, vengono messi a conoscenza di una verità mistificata.
Gli strumenti attraverso cui si può vigilare sulla gestione della cosa pubblica, se non si è addetti ai lavori, sono gli organi d’informazione: stampa, cartacea ed online, radio e televisione.
Prima della scoperta della stampa, cultura ed informazione erano patrimonio esclusivo dei Governanti e della Chiesa ma dal 1455 dalla scoperta di Gutenberg, la cultura prima e le informazioni con il passare dei secoli, sono divenute “ conoscenza” anche del più comune cittadino.
Son dovuti passare dei secoli perché solo intorno al 1700 in Inghilterra per quanto riguarda l’Europa ed in America, dopo la rivoluzione, venne sancita una sorta di libertà di Stampa che fino ad allora, in tutti gli stati assolutisti, subiva censure, autorizzazioni e condizionamenti.
Cronaca e politica erano esclusi dall’informazione e le pubblicazioni culturali erano rivolte ad una cerchia ristretta di eruditi.
Durante la rivoluzione americana, venne proclamato che “ la libertà di stampa coincide con la libertà di parola e tende a salvaguardare la democrazia e non potrà mai essere ristretta se non da governi dispotici”. Ancora oggi in molti Paesi governati da dittature non esiste la libertà di stampa e molti giornalisti ci hanno rimesso la vita.
Nel nostro Paese, la libertà di Stampa è stata formalizzata il 18 giugno 1946 ed è sancita dall’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Ma la stampa nel nostro Paese è davvero libera? O è strumento nelle mani dei maggiorenti? Quanti giornalisti riescono effettivamente ad attuare “ giornalismo d’inchiesta” ossia a rimanere sopra le parti, tirando fuori ciò che è nascosto e denunciarlo. Consapevoli che la cronaca può essere” bozza” della storia. Solamente quando il giornalista si schiera con chi è governato e non con colui che governa, si compie la vera libertà di stampa e la rappresentazione autentica della realtà, viceversa è solo propaganda dei potentii”.
Redazione Calabria 7