E’ arrivato il verdetto della Corte di Conti sull’inchiesta penale Multopoli, che nel 2014 aveva inizialmente portato il pm Gerardo Dominijanni, titolare delle indagini (oggi procuratore aggiunto a Reggio) a iscrivere nel registro degli indagati quaranta persone, tra vertici del Comando della Polizia municipale, con vigili annessi e amministratori del Comune di Catanzaro. I giudici contabili nell’emettere la sentenza a carico di 37 imputati hanno distinto due ipotesi di danno erariale, una riferiti agli annullamenti illegittimi oggetto del procedimento penale e un’ altra non rientrante nel procedimento penale. In base alla prima ipotesi di danno erariale sono stati assolti il sindaco Sergio Abramo, il consigliere regionale Domenico Tallini, l’ex consigliere Carlo Nisticò, questi ultimi due difesi dall’avvocato Giacomo Carbone. La Corte dei conti non ha riscontrato alcuna colpa grave commessa dal sindaco Sergio Abramo, né tantomeno per Tallini. E’ stata dichiarata cessata la materia del contendere per l’ex assessore alla Pubblica Istruzione Stefania Logiudice, mentre ha condannato Antonio Giuseppe Salerno, Salvatore Tarantino, l’ex assessore al Personale Massimo Lomonaco, Luigi Sacco, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi al pagamento in via solidale e a titolo di dolo della somma di 2.931 euro. I giudici della Corte hanno rilevato “l’illecito interessamento dei soggetti coinvolti nella procedura di annullamento delle sanzioni e come ci sia stata una manipolazione anche postuma del preavviso mediante l’apposizione di correzioni o di giustificazioni anche con grafie diverse da quella degli agenti che avevano rilevato l’infrazione”. Nel collegio difensivo, tra gli altri, compaiono i nomi degli avvocati Nicola Tavano, Alessio Spadafora, Armodio Migali, Vincenzo Genovese, Carmela Celi, Domenico Bennato, Francesco Rotundo, Giuseppe Pitaro, Antonio Chiarella, Chiara D’Amato, Francesco Cricelli, Ivan Posca, Valerio Zimatore, Francesco Pullano e Nunzio Raimondi.
Redazione Calabria 7
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