Muore dopo una partita di calcetto a Cosenza, i familiari denunciano: “Soccorsi in ritardo”

L'uomo, dopo aver disputato la consueta partita con gli amici, si è recato negli spogliatoi dove si è accasciato al suolo colpito da infarto
Catanzaro Policlinico

Un imprenditore 54enne, Roberto Docimo, è morto lunedì sera al termine di una partita di calcetto in un noto centro sportivo di Cosenza ed oggi i familiari hanno sporto denuncia. Secondo quanto si è appreso, l’uomo, dopo aver disputato la consueta partita con gli amici, si è recato negli spogliatoi dove si è accasciato al suolo colpito da infarto. Il 54enne è stato soccorso da un amico che avrebbe eseguito il massaggio cardiaco per più di trenta minuti con Docimo che in diverse occasioni avrebbe dato segni di ripresa.

Nel frattempo sono stati chiamati i soccorsi, ma la prima autoambulanza, secondo i familiari, è arrivata dopo trentasette minuti dalla chiamata da Spezzano Albanese e non aveva il defibrillatore, mentre la seconda è giunta da Rogliano ma l’intervento nonostante avesse la strumentazione necessaria non è servito a salvare l’uomo. Sul posto sono intervenute anche le volanti della Polizia di Stato, allertate dai presenti, che hanno informato il magistrato di turno che ha disposto il sequestro della salma. Ieri è stata effettuata l’autopsia. I familiari chiedono che si faccia luce su quanto accaduto, sul perché la struttura sportiva non fosse dotata di defibrillatore e sui ritardi nell’arrivo dei soccorsi.

Nel frattempo sono stati chiamati i soccorsi, ma la prima autoambulanza, secondo i familiari, è arrivata dopo trentasette minuti dalla chiamata da Spezzano Albanese e non aveva il defibrillatore, mentre la seconda è giunta da Rogliano ma l’intervento nonostante avesse la strumentazione necessaria non è servito a salvare l’uomo. Sul posto sono intervenute anche le volanti della Polizia di Stato, allertate dai presenti, che hanno informato il magistrato di turno che ha disposto il sequestro della salma. Ieri è stata effettuata l’autopsia. I familiari chiedono che si faccia luce su quanto accaduto, sul perché la struttura sportiva non fosse dotata di defibrillatore e sui ritardi nell’arrivo dei soccorsi.

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